Si tratta di “sette lavoratori che provenivano da Alcon, tre da Sandoz e altri da un’altra azienda con sede a Milano”. Sì al contratto a tutele crescenti, ma sì anche alla tutela attiva di lavoratori professionalizzati
Articolo pubblicato il: 23/03/2015 – adnkronos
L’accordo riguarda “dipendenti – spiega all’Adnkronos Salute Ermanno Donghi (in the picture) segretario della Filtcem Cgil – che lavoravano in altre società del gruppo, trasferiti con cessione di contratto individuale alla sede Novartis di Origgio (Varese). Sono figure professionali specializzate di cui l’azienda aveva bisogno, ma con la cessione c’era il rischio che, pur lavorando da tempo e avendo acquisito importanti competenze, gli si applicasse il nuovo tipo di contratto. Ma nell’accordo abbiamo condiviso che l’azienda non applicherà le nuove norme sul licenziamento. Si tratta dunque di un contratto ‘ibrido’, perché a questi lavoratori sarebbe potuto essere applicato il nuovo sistema. Sarà così, ma non per la parte relativa al licenziamento”.
Si tratta di “sette lavoratori che provenivano da Alcon, tre da Sandoz e altri da un’altra azienda con sede a Milano”, precisa Donghi, per un totale di 35 lavoratori dal gennaio 2015. “Il principio che sta iniziando a passare – conclude il sindacalista – è quindi quello di trovare una forma ‘alternativa’: sì al contratto a tutele crescenti, ma sì anche alla tutela attiva di lavoratori professionalizzati. Questo sarà un elemento importante che penso sarà applicato anche da altre aziende con particolare sensibilità: on contract renewals in the sector, I believe it is a topic to be recorded in order to build a new story“.
From Varese News:
There Novartis, whose name comes from the Latin novae artes (new sciences), was born in 1996 from the merger of Feed And Sandoz, in Italy has 4,600 employees, has three production units Torre Annunziata (Naples), Trento and Origgio, in the province of Varese, where it has its headquarters.
E Novartis offre l’articolo 18 come benefit
Valentina Conte Roma – 27-03-2015 – La Repubblica
I sindacati esultano: «Si può fare a meno del Jobs Act». L’azienda sminuisce. Fatto sta che la Novartis, colosso del chimico-farmaceutico, ha appena assunto tredici lavoratori nella sua sede di Varese, mettendo nero su bianco nel verbale di accordo «la scelta di non applicare nei loro confronti le disposizioni del contratto a tutele crescenti».
E dunque di riconoscere l’articolo 18 a tutto tondo, ovvero la reintegra in caso di licenziamento illegittimo. Una vittoria per i lavoratori, ingegneri e informatici altamente specializzati, alcuni anche con dieci anni di esperienza. Un unicum quello della Novartis, da quando il Jobs Act è legge. Che però potrebbe replicarsi altrove.
L’articolo 18 come benefit? «Non è vietato dalla nuova disciplina, si può fare nei contratti individuali come in quelli aziendali, e il giudice lo riconoscerebbe come trattamento di miglior favore per il lavoratore», spiega Raffaele de Luca Tamajo, giuslavorista. Novartis specifica che qui «si tratta di cessione di contratto tra società del gruppo», ma che «in caso di nuove assunzioni si avvarrà del Jobs Act».
I tredici lavoratori assunti provengono da Alcon e Sandoz, due divisioni della Novartis, è vero. Per Pietro Ichino (Pd) «il vecchio rapporto non si interrompe, non c’era neanche bisogno di esplicitarlo». Ma allora perché l’azienda l’ha fatto? Per «l’assenza di oggettivi precedenti tecnico giuridici», si legge nel verbale d’accordo siglato con Cgil, Cisl e Uil. Insomma «per superare l’incertezza delle nuove norme», spiega Fabio Pennati, Uiltec. «Fatto sta che così si supera il Jobs Act e si torna alla Fornero».
II rischio era «di perderel’articolo18», aggiunge Ermanno Donghi, Filctem Cgil. «E invece lo manterranno, assieme ad anzianità e stipendio». È un tema, questo. Specie per í lavoratori qualificati, non giovanissimi, che cambiano azienda «Certo si può fare, ma non credo sia una tendenza su larga scala», analizza Alessandro Laterza, vicepresidente di Confindustria con delega per il Sud.
«However, the fact that each company can go it alone in contracts is not a positive fact, on the contrary. A permanent negotiation opens, when time should be spent working, not negotiating». Returning to Fornero is «a prerogative of the parties, it doesn't shock me», adds Mauro Maccauro, president of Confindustria Salerno.
«E dimostra come il dibattito sull’articolo 18 sia un tabù politico-culturale, le aziende assumono quando hanno commesse e sono disposte a tutto pur di avere i lavoratori migliori». «È un caso da studiare, senza dubbio, che svela un paradosso, quello sull’articolo 8 di Sacconi sulla contrattazione aziendale, prima osteggiato dai sindacati, ora benefico», osserva Carlo Dell’Aringa, deputato Pd, ex sottosegretario al Lavoro. «Perché no? Io valuterei un contratto con l’articolo 18 come benefit, se individuo un lavoratore che vale», confessa Luciano Ciurmino, patron di Yamamay e Carpisa e deputato di Scelta Civica