
L’11 aprile si terrà a Bologna, nel corso di Cosmofarma, il convegno della Federazione delle associazioni italiane degli informatori scientifici del farmaco. Tra i temi i potenziali effetti sulla professione dell’intelligenza artificiale
Redazione Farmacista33 – 13 marzo 2025
Sarà incentrato su “Informazione scientifica, presente e futuro” il convegno che si terrà a Bologna l’11 aprile alle 15, nel contesto di Cosmofarma, organizzato da Fedaiisf (Federazione delle associazioni italiane degli informatori scientifici del farmaco), associazione di categoria che riunisce quasi cinquemila informatori scientifici.
In una ventina di anni sono passati da quasi 35mila ai circa 9mila attuali: un ridimensionamento, quello subito dagli informatori scientifici in Italia, giustificato anzitutto dal progressivo superamento dei brevetti e dal cambiamento delle tipologie di farmaci immessi sul mercato. Ora i timori si estendi anche all’ingresso, di cui si discute molto, dell’intelligenza artificiale anche nel campo sanitario e farmaceutico.
«Negli ultimi anni la ricerca ci ha consegnato sempre più farmaci biologici e biotecnologici», sottolinea il presidente di Fedaiisf Antonio Mazzarella. «Se da un lato la farmaceutica è la massima espressione della tecnologia in ambito chimico, dall’altro lato diventa ancor più importante avere un quadro di regole certe e di professionisti qualificati e costantemente aggiornati. La Federazione oggi avverte l’esigenza di consolidare i rapporti con i vari stakeholder del farmaco: ministero della Salute, Aifa, Farmindustria, Federfarma, Fofi, che saranno presenti al convegno organizzato nell’ambito di Cosmofarma, perché tutti facciamo parte dello stesso sistema e siamo orientati al benessere del paziente».
I registri regionali
Tra i relatori del convegno anche il direttore di distretto nell’Asl di Bologna Valentina Solfrini e il responsabile delle politiche del farmaco per la Regione Campania Ugo Trama, che hanno avviato un dialogo con Fedaiisf.
«Diverse Regioni», spiega Mazzarella, «stanno attivando i registri degli informatori scientifici del farmaco e del parafarmaco e rilasciano un “tesserino” agli iscritti. Un modo per conoscere e riconoscere gli informatori che entrano nelle strutture pubbliche e lavorano quotidianamente al fianco dei professionisti della sanità. Questi registri, una sorta di albo regionale, sono già stati istituiti in Basilicata, Calabria, Campania e Marche. L’Emilia Romagna invece ha previsto un applicativo in cui registra medici e informatori scientifici; mentre Molise, Sicilia e altre Regioni hanno avviato l’iter per la creazione dei loro registri».
Il convegno Fedaiisf sarà l’occasione per fare il punto su questa iniziativa, che potrebbe assumere rilievo nazionale ma sarà soprattutto l’occasione per consolidare i rapporti tra gli informatori scientifici e gli altri interlocutori della farmaceutica, nella consapevolezza che la coperta del Servizio sanitario è sempre più corta.
«I farmaci che entreranno sul mercato nei prossimi anni», continua Mazzarella, «saranno in gran parte ad alta ricerca biologica, parliamo di anticorpi monoclonali e farmaci biologici che, per loro stessa natura, avranno pochi medici prescrittori e quindi porteranno a una ulteriore riduzione del numero di informatori. Noi vogliamo arrivare preparati a questo appuntamento ma anche a quello con l’applicazione dell’intelligenza artificiale, che è un processo inevitabile ma deve essere gestito correttamente affinché diventi un supporto sia per il lavoro dell’informatore scientifico, sia per l’operatività delle aziende farmaceutiche e del Servizio Sanitario.
L’intelligenza artificiale può essere un valido mezzo per aiutare l’informatore scientifico ad avere maggiori informazioni in tempi più rapidi, ma non potrà ma i sostituirsi al professionista, come è emerso di recente anche in Australia dove, dopo aver inizialmente ipotizzato di affidare il ruolo di informatore scientifico all’intelligenza artificiale, si è in seguito optato per il “modello Italia”. Il nostro Paese, infatti, ha una normativa ad hoc sull’informatore scientifico, che viene posto al centro della professione, mentre tutto quello che sta intorno è da considerare un mezzo a supporto del lavoro umano».
In conclusione, il presidente di Fedaiisf ritiene che la categoria «non debba temere l’ingresso dell’intelligenza artificiale, ma non possa farsi trovare impreparata. Come associazione saremo sempre più presenti con convegni e corsi di formazione per i colleghi, ma anche con l’adesione a campagne di promozione della salute, per rinsaldare ancor più il nostro ruolo di ponte all’interno della filiera del farmaco, anello di congiunzione tra industria del farmaco e Servizio sanitario nazionale».