Presentati il 25 giugno i risultati della V indagine di settore “La filiera italiana dell’integratore alimentare”, condotta dal Centro Studi FederSalus in collaborazione con IQVIA, sulle aziende rappresentative del comparto.
Mercato degli integratori alimentari
Il mercato degli integratori alimentari ha raggiunto in Italia a fine 2019 un valore di circa 3,6 miliardi di euro (valore prezzo al pubblico), cresciuto del 3,6% a valore rispetto al 2018.
In farmacia, principale canale di vendita, gli integratori si confermano la seconda categoria dopo il farmaco su prescrizione e danno il maggior contributo alla crescita.
Il mercato italiano, che è il primo mercato in Europa, si è sviluppato negli anni in risposta a bisogni di salute e benessere sempre più evoluti da parte del consumatore. L’utilizzo degli integratori coinvolge 32 milioni di italiani (il 65% della popolazione italiana adulta) e risponde a logiche di impiego differenziate.
Il medico e il farmacista sono figure di riferimento per il consumatore, che riconosce agli integratori il ruolo funzionale per il mantenimento della salute e il benessere.
Nel 2019 ci sono state 28,6 milioni di prescrizioni mediche di integratori alimentari.
Fatturato industriale e occupazione
La filiera industriale italiana su cui poggia il mercato è solida e in crescita. In base alle rilevazioni del Centro Studi, certificate da IQVIA, si stima un fatturato industriale 2018 delle aziende della filiera italiana degli integratori alimentari pari a circa 3,7 miliardi di euro (le aziende associate a FederSalus esprimono il 55% di tale valore).
Il fatturato industriale è aumentato per il 75% delle aziende intervistate . La produzione è realizzata principalmente da aziende di produzione in conto terzi, prevalentemente in Italia.
Si registra una dinamica positiva anche con riferimento all’occupazione nel settore, che si attesta pari a circa 22.000 addetti.
L’occupazione è aumentata per il 53% delle aziende intervistate. Il settore, riconosciuto come essenziale in base ai codici ATECO durante la fase di emergenza Covid-19, ha continuato ad operare per rispondere alle esigenze dei consumatori che hanno intensificato il consumo di integratori alimentari durante il picco dell’emergenza per mantenere il buono stato di salute.
Investimenti
Gli investimenti sono cresciuti nel 2018 per il 54% delle aziende intervistate. L’80% degli investimenti è impiegato in marketing e comunicazione, ricerca e sviluppo, formazione, impianti e nuovi macchinari.
La maggior parte delle aziende intervistate segnala investimenti nel settore che si collocano nella fascia tra il 5 e il 10% del fatturato integratori e il credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo è l’incentivo più utilizzato.
Export
L’export 2018 del settore è pari a 735 milioni di euro ed incide complessivamente per il 20,1% del fatturato industriale del settore.
L’export è aumentato nel 2018 per oltre metà delle aziende intervistate.
Ci sono comunque margini di crescita per l’export del settore che si colloca in termini percentuali sotto il valore medio 2018 a livello Italia, pari al 32,1% (rapporto export / Pil).
V° Indagine Federsalus. La filiera italiana dell’integratore alimentare2019-2020
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