L’India ha annunciato che a partire dal mese di ottobre i farmaci saranno resi gratuiti. Il governo finanzierà il 75% dei costi delle terapie, mentre il restante 25% spetterà ai vari Stati del Paese, che compileranno delle liste di prodotti essenziali sulla base dei particolari bisogni delle popolazioni. Inoltre, sarà reso obbligatorio per tutti i medici che lavorano nel settore pubblico prescrivere solo farmaci generici.
I prezzi dei farmaci in India sono aumentati del 40% durante il periodo 1996-2006, con punte del +137% per i prodotti non controllati centralmente. Inoltre, il 47% dei pazienti ricoverati in ospedali delle zone rurali e il 31% di quelli curati in strutture urbane finanziano le proprie cure attraverso prestiti o vendite di proprietà. Attualmente, le famiglie spendono in media il 10% del loro reddito per l’assistenza sanitaria.
Solo il 22% della popolazione, composta da 1,17 miliardi di persone, riceve cure gratuite, ma la percentuale dovrebbe salire al 52% nel 2017. Gli Stati si procureranno i farmaci tramite gare, direttamente dai produttori e dagli importatori. Le aziende che si propongono per le gare saranno tenute a presentare certificati di buone prassi di fabbricazione e dati sul fatturato annuo, e i prodotti che forniranno dovranno riporta la scritta ‘non è in vendita’ stampata sulla confezione.
28 giugno 2012 – B.D.C. – PharmaKronos
Ed.: riportiamo la notizia indiana sui farmaci perché c’è qualcuno che vagheggia il modello sanitario indiano, come indicato dall’articolo sottostante riportato il 18 giugno u.s.:
Balduzzi: I neither confirm nor deny cuts of 1 billion
Non conferma e non smentisce il ministro della Salute, Renato Balduzzi, l’ipotesi di taglio di un miliardo di euro per la sanità nell’ambito