DPC ampliata ai farmaci lettere b) e c) dell’art. 8 della legge 405/2001: occasione storica per il SSN
INSALUTENEWS.IT · 29 GIUGNO 2020
Roma, 29 giugno 2020 – “Un contesto così propizio mancava da decenni. I mesi più bui della vicenda Covid hanno fatto drammaticamente emergere una necessità assoluta di sanità territoriale. Parlamento e Governo lo hanno compreso e stanno agendo di conseguenza”: questo il primo commento del presidente di Assofarm Venanzio Gizzi alla notizia dell’approvazione in Commissione Bilancio della Camera dei Deputati di una serie di emendamenti al DL Rilancio, che offrono la possibilità alle Regioni e alle Province Autonome di distribuire tramite le farmacie e con il meccanismo della “distribuzione per conto” i farmaci previsti dalle lettere b) e c) dell’art. 8 della legge 405/2001, che normalmente vengono distribuiti direttamente dalle strutture sanitarie pubbliche ai pazienti in assistenza domiciliare, residenziale e semiresidenziale e agli assistiti affetti da Covid-19 in trattamento domiciliare.
I diversi emendamenti in questione presentati disgiuntamente dagli onorevoli Marcello Gemmato, Andrea Mandelli, Giorgio Trizzino, costituiscono una sorta di continuazione logica di completamento di una precedente azione dell’on. Gemmato che, già nel DL Liquidità, aveva permesso la dpc per i farmaci che richiedono un controllo ricorrente del paziente e che costituiscono la maggior parte dei medicinali distribuiti direttamente dalle strutture sanitarie pubbliche.
“La sensazione è che si sia davvero di fronte a un mutamento paradigmatico – continua Gizzi – una visione in cui al centro del sistema non c’è più la struttura ospedaliera ma il cittadino. Evitare la farmacia ospedaliera e potersi servire della farmacia territoriale più vicina a casa, permette infatti al cittadino di risparmiare tempo e ridurre i rischi sanitari legati alla frequentazione degli ambienti ospedalieri. La soddisfazione per quanto realizzato in queste settimane non deve però illuderci: la legge offre la possibilità alle regioni, ne consegue dunque che queste ultime dovranno cogliere l’opportunità offerta loro da Roma. Questo, non ci sono dubbi, sarà il fronte di impegno delle farmacie comunali per i prossimi mesi”.
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