«Analysed a sample of 800 pharmacies it emerged that the 70% is on the web, at least through a presence on company search engines that report address and basic information but the 23% of the sample has a website»
Thursday, 13 November 2014 – Pharmacist33
Tanti i temi toccati ma a emergere anche una riflessione sull’e-commerce in farmacia: «Da una recente Survey, in cui abbiamo analizzato un campione di 800 farmacie» spiega Boschetti «è emerso che il 70% è sul web, almeno attraverso una presenza su motori di ricerca aziendali che riportano indirizzo e informazioni basilari ma ad avere un sito è il 23% del campione e poco meno dell’8% effettua vendite online di prodotti come nutraceutici, dermocosmesi e elettromedicali.
Un dato interessante è che il 70% delle farmacie presenti con un canale di vendita non è soddisfatto, ma non disinveste, e anzi il 30% del campione sostiene di guardare all’e-commerce come possibilità per il futuro».
Tra le tematiche affrontate nell’intervento, anche un focus sulle modalità di approccio delle aziende retail alle farmacie: «C’è in atto» continua Boschetti «una revisione del modello commerciale delle aziende nel loro relazionarsi alla farmacia. Alcune imprese infatti hanno deciso di affiancare alla propria forza vendita interna, composta da agenti, esperti, talvolta esterni: la tendenza non è più solo quella di finalizzare la visita in farmacia per la raccolta ordine e gestione dello stock ma arricchire il servizio con attività di educazione medico-scientifico light, commercial education, con focus per esempio su merchandising, category management, o training sulle tecniche di management o di negoziazione e così via».
Una visita quindi che «offra servizi aggiuntivi e più specialistici, in qualche modo vicini a quella che è l’offerta di molte cooperative e aggregazioni». A essere messo in luce è anche un altro fenomeno: «A fronte di un progressivo disinvestimento da parte delle aziende farmaceutiche sul medico di medicina generale a favore invece di una maggiore attenzione alle farmacie – tanto che dal 2010 a oggi si è avuta una riduzione degli investimenti promozionali sul medico del 7,9% e un aumento della vendita diretta in farmacia del 3,2% -, la collaborazione tra medici e farmacisti, legata anche al contesto della territorializzazione delle cure, è vista da parte delle aziende con interesse, in termine di possibilità di presidio del territorio».
Frances Giani