Esistono molte possibilità che i risultati negativi delle sperimentazioni di farmaci non vengano mai pubblicate. Lo sostiene una metanalisi della Cochrane Library, secondo cui a essere pubblicati sulle riviste scientifiche sono, il piu’ delle volte, trial clinici che mostrano l’efficacia terapeutica delle molecole studiate o che contengono dati davvero importanti. La coordinatrice della ricerca, Sally Hopewell, del Cochrane Centre di Oxford ha commentato che questa cattiva abitudine ha implicazioni notevoli per i sistemi sanitari dal momento che finche’ non saranno pubblicati i risultati positivi come quelli negativi degli studi clinici, sara’ impossibile una valutazione chiara e certa della sicurezza e dell’efficacia di un farmaco. L’equipe internazionale di ricerca ha rivisitato in modo sistematico tutti gli studi condotti in questo campo per arrivare a concludere che i trial clinici con esiti sfavorevoli hanno maggiori probabilita’ di rimanere chiusi in qualche cassetto e addirittura in caso di pubblicazione possono arrivare sulle riviste scientifiche da uno a quattro anni dopo le sperimentazioni con risultati positivi. In un caso su cinque, secondo la metanalisi, la colpa e’ dei ricercatori e non degli editori delle riviste scientifiche. Sono poi davvero singolari le scuse che in molti casi vengono adottate per la mancata pubblicazione: i risultati non abbastanza interessanti o addirittura si imputa l’omissione alla mancanza di tempo. A fronte di questo quadro, gli esperti della Cochrane sottolineano la necessita’ di un impegno internazionale per la pubblicazione dei dati dei trial clinici.
Source: http://www.sanitanews.it/quotidiano/intarticolo.php?id=2013&sendid=457
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