Il 6 gennaio, ormai da secoli, si rinnova nei nostri presepi il rito dell’arrivo dei re magi a ricordare quando, giunti
Gaspare, il più giovane dei magi offrì l’incenso, una resina ricavata dalla corteccia della Boswellia carterii, una pianta originaria della penisola arabica e dell’Africa nord orientale. L’incenso, da sempre bruciato durante le cerimonie sacre e religiose, è importante per la presenza all’interno della resina di sostanze chimiche con proprietà antinfiammatorie e antimicrobiche, soprattutto per patologie a carico dell’intestino, dell’apparato muscolo-scheletrico e contro le affezioni cutanee.
mirra è la Commiphora myrrha, dalla cui corteccia, numerosi noduli lasciano colare spontaneamente un liquido giallognolo e resinoso formando piccoli granuli o gocce che a contatto con l’aria solidificano. La mirra ha un caratteristico odore intenso dato dalla sua frazione di sostanze volatili, mentre, altre sostanze presenti in questa resina interagiscono con i recettori per gli oppioidi conferendole proprietà analgesiche. L’uso tradizionale ci consente inoltre di sfruttarne le proprietà antinfiammatorie e antisettiche, soprattutto come coadiuvante per la funzionalità della mucosa orofaringea.
Infine, il più anziano dei tre, Melchiorre, portò nello scrigno dell’oro. Ma era veramente il metallo prezioso che noi conosciamo? A cosa sarebbe servito veramente a Gesù avere quella ricchezza? Probabilmente si trattava
Questi doni, preziosi per la salute, ci faranno guardare con occhi diversi i tre magi che, più che al valore simbolico contenuto negli scrigni, avevano a cuore il benessere del neonato venuto alla luce in una mangiatoia.
Sources:
https://erbeofficinali.org/dati/q_scheda_res.php?nv_erba=incenso
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26329643/#article-details
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/19594223/#article-details
https://apps.who.int/iris/bitstream/handle/10665/42052/9241545178_vol1_ita.pdf
Enzo Fangio
Informatore Medico Scientifico
Vicepresidente ARISF, federata Fedaiisf