(regioni.it) La salute pesa anche sulle famiglie in Italia, nonostante il Servizio sanitario pubblico. Nel 2010, i nuclei familiari hanno contribuito con proprie risorse alla spesa sanitaria complessiva per il 19,5%. Un esborso comunque in calo di oltre cinque punti percentuali rispetto al 2000.
In generale, la spesa sanitaria delle famiglie rappresenta l’1,8% del Pil nazionale.
Lo indicano i dati del Rapporto ‘Noi Italia’, presentato il 22 gennaio dal Presidente dell’Istat Enrico Giovannini, nella sede dell’Istituto nazionale di statistica.
Dal confronto europeo, inoltre, le cifre indicano che nel 2010 la quota di spesa sanitaria privata in Italia e’ del 20,4 %, di oltre tre punti piu’ bassa rispetto a Francia, Germania e Austria. La Grecia, invece, è il Paese in cui il contributo della spesa privata e’ maggiore (con oltre il 40%), cui seguono Paesi Bassi, Slovacchia e Ungheria con oltre il 35%. I contributi minori sono quelli registrati da Lussemburgo (16%) e Danimarca (14,9 %).
Tornando all’Italia, la spesa sanitaria complessiva nel 2010 rappresenta il 9% del Pil e viene finanziata per 7,2 punti percentuali con risorse pubbliche mentre i restanti 1,8 punti sono coperti attraverso risorse dirette delle famiglie. Il peso sui nuclei familiari, in percentuale di Pil, e’ leggermente più alto nel Mezzogiorno (2%) rispetto al Centro-Nord (1,7 %), ma la differenza, secondo l’Istat, va attribuita soprattutto al divario di reddito tra le due aree. Le regioni in cui la quota è più elevata (superiore ai due punti percentuali di Pil) sono Friuli-Venezia Giulia, Calabria, Molise e Puglia. Considerando invece la distribuzione della spesa sanitaria tra le due componenti, pubblica e privata, il contributo delle famiglie alla spesa sanitaria totale e’ relativamente piu’ basso nel Mezzogiorno (15,8 %) che nel Centro-Nord, dove si attesta al 21,3 % con una punta del 23,3% nel Nord-Est.