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Gliptine non più in distribuzione diretta: fanno risparmiare o fanno aumentare la spesa?

L’Agenzia Italiana del Farmaco con la determinazione del 3 maggio 2024 ha provveduto alla riclassificazione delle gliptine, una categoria di farmaci antidiabetici, per la quale sussistono i criteri per favorirne l’accesso in termini di prossimità attraverso le farmacie territoriali trasferendole dal regime di classificazione «A-PHT» alla fascia «A».

Secondo il sottosegretario Gemmato, l’impatto economico del provvedimento – riporta in una nota – è significativo. La spesa a carico del Servizio sanitario nazionale è risultata inferiore rispetto a quanto si sarebbe verificato con la precedente modalità di distribuzione diretta e per conto, con un risparmio per il SSN di 9,7 milioni di euro.

Questo risultato è stato possibile grazie a un nuovo modello di remunerazione delle farmacie e a un sistema di scontistica – chiarisce – che ha visto il coinvolgimento sinergico di industria, farmacie e istituzioni, su impulso della politica.

“Abbiamo dimostrato – sottolinea Gemmato – che innovare non significa solo migliorare i servizi, ma anche ottimizzare le risorse pubbliche. Con questa misura abbiamo reso il sistema più sostenibile, senza costi aggiuntivi per i cittadini e con vantaggi concreti per tutti gli attori coinvolti.

“Abbiamo dato mandato ad Aifa di individuare nuove categorie di farmaci da riclassificare, così da ampliare ulteriormente i benefici per i pazienti e per il sistema sanitario – annuncia Gemmato – In particolare proporremo di includere altre classi di farmaci con caratteristiche simili a quelle già riclassificate, a partire da quelli con brevetto scaduto”.

Oggi, in una lettera ad AIFA, resa disponibile da Repubblica “gli assessori alla Salute hanno unanimemente condiviso una forte preoccupazione per il trend di crescita esponenziale della spesa farmaceutica che, nell’anno 2025, interessa sia la spesa convenzionata, sia la spesa per acquisti diretti e che rischia di compromettere la sostenibilità dei bilanci sanitari delle Regioni e delle Province Autonome”.

“Sulla base dei nostri dati – sostengono le Regioni – lo spostamento della classe delle gliptine ha determinato un significativo aggravio della spesa farmaceutica, si ritiene necessario condividere le modalità di rilevazione dei dati e di determinazione dell’impatto economico”. Le Regioni oltre all’incontro con l’Aifa chiedono di bloccare per adesso la riclassificazione delle glifozine.

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Redazione Fedaiisf

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