Vergogna che deve finire
La denuncia è stata lanciata dalla TV di Fimmglazio che ha intervistato i creatori del gruppo facebook “giovani medici anti sfruttamento“. Da qui sono emerse storie di ordinario ‘sfruttamento’ come questa: “Per garantire la copertura medica fissa negli incontri di serie B di una squadra di basket, hanno offerto ad una mia collega un compenso in natura: pizza birra ma non sempre, solo ogni tanto”. Una speranza arriva ora dal decreto fiscale che apre all’equo compenso. (… continua su Quotidianosanità.it del 2i nov. 2017)
Prestazioni sanitarie pagate con una pizza e una birra, quando va bene. La denuncia, lanciata da Fimmglazio tv, è rimbalzata nei giorni scorsi sui media nazionali e mette in risalto – come scrive Quotidiano Sanità – il “mondo sommerso della sotto occupazione medica”. Le storie arrivano dalla pagina Fecabook Giovani Medici Anti Sfruttamento creata da Lucrezia Trozzi And Nicola Pescetelli: in sole tre settimane di vita, gli iscritti al gruppo sono già quasi 3mila.
Il Consiglio direttivo dell’OMCeO veneziano esprime solidarietà ai giovani colleghi per questa situazione vergognosa, sottolineando come neanche alla categoria degli odontoiatri le cose vadano tanto meglio. Bisogna dire basta a questa liberalizzazione delle tariffe degli onorari professionali fatta dalle legge Bersani, che umilia e svilisce la professione.
Sul tema è intervenuta anche la FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini, con una nota di sostegno: «Al di là dei casi specifici, – dice la presidente Roberta Chersevani – quello che va ripensato è l’intero sistema della formazione e dell’ingresso del mondo del lavoro, un sistema che continua a produrre laureati ma non offre abbastanza possibilità di completare il percorso con la specializzazione o il titolo di formazione in Medicina Generale, imprigionandoli di fatto in un limbo senza possibilità di sbocchi professionali adeguati. […] Come FNOMCeO, come Commissione Albo Odontoiatri, come Osservatorio Giovani Professionisti siamo vicini a tutti i colleghi sfruttati e traditi nelle loro aspirazioni, nelle loro speranze, nella loro dignità».
Leggi qui la nota inegrale diffusa dalla FNOMCeO
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