Una sentenza della Corte di Giustizia federale tedesca (Bgh) di Karlsruhe, corrispondente alla Corte di Cassazione italiana, ha affermato la legittimità, da parte dei medici del Servizio Nazionale, di ricevere regali da aziende farmaceutiche senza rischiare accuse di corruzione. Nello specifico, la sentenza è stata promulgata sul caso di un medico che aveva ricevuto 10.000 euro da parte di un’azienda per svolgere un ciclo di seminari (mai tenuti) in cambio di prescrizioni di un determinato farmaco. La motivazione della sentenza riguarda il fatto che, secondo la Bgh, i medici devono essere considerati liberi professionisti e lavoratori freelance e non pubblici ufficiali. Casi di questo tipo, quindi, non possono ricadere sotto la legge, ma devono essere valutati invece dal codice di condotta della Associazione medica tedesca. La sentenza ha suscitato reazioni accese e discordanti. Per la Gkv, la principale compagnia di assicurazione sanitaria tedesca, l’effetto di questa sentenza ricadrà sul paziente che «non saprà più se una prescrizione è stata fatta perché necessaria o sulla spinta di una strategia di marketing» e minerà quindi la fiducia nei confronti dell’indipendenza dei medici rispetto a influenze commerciali. Di parere opposto, invece, non solo le aziende farmaceutiche, ma anche l’Associazione dei medici, che pur condannando in linea di principio questa pratica, condivide una sentenza che «preserva l’indipendenza dei medici», ricordando che «le regole esistenti sono più che! sufficienti a scoraggiare questa pratica». Grande clamore anche sul piano politico. A questo proposito, la Spd, il partito socialdemocratico tedesco, presenterà, dopo l’estate, un disegno di legge per modificare le regole riguardanti la corruzione.
5 luglio 2012 – DoctorNews