Anche l’Europa avvia un’inchiesta – Genericisti-orginator: tregua armata
Riflettori accesi sul "pianeta generici". In campo il Garante italiano, le autorità europee e il Parlamento. Sul piatto della bilancia l’esplosivo conflitto d’interessi che vede contrapposti i risparmi possibili grazie agli "equivalenti" e i legittimi interessi degli "originator". Sul fronte nazionale ci ha pensato la settimana scorsa l’Antitrust a recitare l’appello per uno stop alle gare "a pacchetto", che soffocano in culla i farmaci "generici". In una segnalazione inviata alla Salute, alla Conferenza Stato-Regioni e agli assessorati alla Sanità il Garante ha alzato la guardia sugli effetti delle gare bandite da Asl e ospedali pubblici «che consentono alle imprese di raggruppare a propria scelta i princìpi attivi oggetto di gara». In questo modo – riconosce il Garante – le aziende pubbliche mettono in tasca sia lo sconto sui singoli princìpi attivi, che sull’intero pacchetto. Ma l’effetto è pernicioso per chi produce esclusivamente farmaci contenenti molecole fuori brevetto e per le dinamiche di mercato: «Le aziende genericiste, anche se offrono uno sconto su un singolo generico, avranno poche opportunità di prevalere sull’offerta di un originator relativa a un pacchetto che include farmaci brevettati, per i quali esistono maggiori margini di manovra sui prezzi». Il consiglio? "Spacchettare" le forniture: «Sì» ai pacchetti separati (molecole sotto brevetto da una parte, off-patent dall’altra) solo se è strettamente indispensabile; tappeto rosso per i bandi distinti che raggruppino princìpi attivi di cui sia condivisa presso la comunità scientifica la stessa funzione terapeutica (ovvero stesso mercato rilevante). Una ricetta a tutta concorrenza, per ottenere da tutti il massimo sconto. Una analoga preoccupazione per le sorti degli unbranded sembra agitare anche la Commissione Ue che mercoledì scorso ha lanciato un’inchiesta a tutto campo – con tanto di ispezioni a sorpresa – per verificare tra l’altro se in Europa esistono intese e abusi di posizione dominante e se davvero i generici subiscono ritardi di ingresso sul mercato immotivati. Tra gli obiettivi dell’inchiesta verificare l’eventuale esistenza di barriere artificiali attraverso l’uso abusivo di diritti di brevetto o procedure a fini vessatori: in autunno il rapporto preliminare; i risultati definitivi sono attesi per la primavera 2009. Ancora generici e scadenze brevettuali in primo piano alla Camera, dove è appena approdato il Dl «Milleproroghe» di fine anno (DL 248/2007 del 31 dicembre; C 3324). È lì che potrebbe rispuntare una proposta di modifica già bocciata in Finanziaria e in realtà auspicata dalla stessa Agenzia italiana dei farmaci, che non ne vuol sapere di essere coinvolta in eventuali querelle genericista-originator in merito alla reale data di scadenza della copertura brevettuale. In scena per procura il senatore Antonio Tomassini (Fi), titolare dell’iniziativa, che ha annunciato l’intenzione di adoperarsi perché i colleghi parlamentari di partito ripropongano la "rete di sicurezza" sugli off-patent. L’emendamento in questione dovrebbe prevedere l’attribuzione di un "nulla osta" da parte dell’ufficio italiano brevetti e marchi a ogni nuovo farmaco generico introdotto sul mercato, con l’obiettivo di certificare che la copertura brevettuale del principio attivo sia effettivamente scaduta. Una procedura in più, che forse non rallegrerà l’Ue, certamente scontenta i genericisti, ma rasserena i titolari di brevetti in esaurimento. Ma per il voto bisognerà attendere. Sara Todaro
I risparmi "certi" * 12/07 109,94 D