Journal of Parma. Letter to the director: the ISF out of the clinics! The interventions of Filctem and Fnp, the President Fedaiisf and Riccardo Bevilacqua

Presa di posizione congiunta della Filctem nazionale e Fp nazionale medici rispetto all’articolo apparso sulla Gazzetta di Parma di ieri, in merito alla Delibera della Giunta regionale Emilia Romagna rispetto alla regolamentazione dell’attività dell’Informazione Scientifica del Farmaco. Interventi del Presidente Federale, Antonio Mazzarella, e Riccardo Bevilacqua.

Riportiamo la lettera che il sig. Grulla ha inviato alla rubrica “Lettere al Direttore” della Gazzetta di Parma:

Egregio direttore,

finalmente la Giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha preso coscienza che il tempo dei pazienti in attesa negli studi dei medici di base è uguale a quello degli informatori scientifici, che, sino ad ora, avevano la precedenza sui pazienti, magari in attesa da ore.

Il tempo dei pazienti non era considerato, visto che sono “pazienti” pazientino senza protestare. Non tutti sono pensionati, ma certamente lavoratori come gli informatori: perché questi ultimi devono avere la precedenza? Oggi tutti devono essere informati e formati qualsiasi mestiere o professione esercitino, le case farmaceutiche terranno certamente informati i medici con pubblicazioni e convegni, in più l’informatore cosa fornisce?

Dal primo maggio 2017 ogni medico dovrà stabilire orari in cui ricevere gli informatori, orari che non potranno coincidere con quelli stabiliti per le visite ai pazienti, Tutto questo è stabilito dalla delibera di Giunta n° 2309/2016.

Giacomo Grulla

Parma, 23 gennaio

La lettera congiunta Filctem-Fnp

Caro Direttore,

la lettera pubblicata sul Vostro giornale in data 25 gennaio u.s. sulla rubrica “Lettere al Direttore” a firma di Giacomo Grulla, in merito all’informazione scientifica del farmaco, risulta particolarmente deviante rispetto al tema della regolamentazione dell’attività in cui interviene, mostrando anche forti lacune rispetto al tema specifico di cui si tratta. Infatti andrebbe detto, cosa che nella lettera è omessa, che oggi tutti gli studi medici ove i “pazienti” a cui si fa riferimento, si recano quando necessario, lo fanno su appuntamento, visto che così è previsto nei regolamenti in atto. Lo stesso sistema di appuntamento vale anche per il lavoratore “Informatore Scientifico del Farmaco” [ISF], che si reca in ambulatorio su appuntamento, per garantire il più corretto utilizzo del farmaco; tutto ciò realizza il duplice obiettivo di aderenza ed efficacia della cura del paziente e al tempo stesso garantisce un corretto utilizzo delle risorse economiche del Servizio Sanitario nazionale. Peraltro questi obiettivi sono regolarmente riportati nelle premesse del regolamento della Giunta Regionale Emilia-Romagna.

La delibera non specifica quale dovrebbe essere l’orario ed il luogo consono in cui medico ed informatore dovrebbero incontrarsi per garantire il necessario aggiornamento sulla conoscenza dei farmaci. Non sappiamo se lo scrivente Giacomo Grulla sia pienamente a conoscenza della realtà dei fatti e soprattutto della legislazione vigente in termini di Informazione Scientifica del Farmaco, ma teniamo a precisare che il tanto decantato documento della Giunta sarà oggetto di confronto con le OO.SS. rappresentative dei due soggetti, oggetto della delibera, Informatori e Medici, per nulla coinvolti nella costruzione di un regolamento che incide direttamente nelle loro attività.

A differenza di quanto sostenuto dalla Giunta e da Grulla, la trasparenza di incontri svolti all’interno degli studi medici, è sinonimo di garanzia di rapporto etico e professionale, alla luce del sole, proprio per il “paziente”; incontri svolti altrove in orari diversi, potrebbero minare alla fonte le stesse leggi che tentano di garantire appropriatezza e risparmio alle prescrizioni.

La Cgil in rappresentanza delle figure professionali in oggetto chiederà formale incontro alla regione Emilia-Romagna, per verificare la piena attuabilità delle delibera in oggetto, tese al rilancio dell’informazione scientifica come strumento utile e necessario a garantire la migliore cura a tutti i cittadini.

La costruita immagine dell’Informatore Scientifico come corruttore del sistema, recepita da un immaginario collettivo sbagliato, figlio anche di alcuni comportamenti scorretti, insieme al rischio di deriva di questa attività verso un ruolo di vendita e commerciale, sono già oggetto di iniziative sindacali tese a ripristinare le condizioni di legge esistenti, a volte disattese, forti anche di sentenze come quella del Tribunale di La Spezia dei giorni scorsi, che condannano aziende che “spingono” l’informatore a comportarsi come venditore, dietro pressioni o minacce. Sarà il nostro obiettivo spiegare ai cittadini tutti, che minore presenza di informatori corretti, non significa miglioramento delle cure, anzi rappresenta una deriva da scongiurare.

Distinti saluiti

p. La segreteria Filctem Cgil                                             Il Coordinatore nazionale Medici di Base Funzione Pubblica

      Sergio Cardinali                                                                                                 Filippo Giannobile

Prot. 152 – Roma 26 gennaio 2017

Riportiamo la lettera del Presidente Federale Fedaiisf, Antonio Mazzarella.

Egregio Direttore,

vorrei rispondere alla lettera del Sig. Giacomo Grulla, in relazione ai tempi d’attesa negli ambulatori di medicina generale provocata dagli Informatori Scientifici del Farmaco, pubblicata sul vostro giornale il 23 gennaio u.s.

E’ evidente che il Sig. Grulla non sa molte cose. Prima di tutto che l’informazione scientifica del farmaco è normata, in Italia, da ben 19 leggi tutte tese a regolamentare il rapporto tra gli Informatori Scientifici del Farmaco e la classe medica. Lo scopo del legislatore era quello di assicurare la giusta informazione ai medici così da garantire l’eticità della terapia nel rispetto del diritto alla cura del paziente e delle risorse disponibili per il Servizio Sanitario Nazionale. In pratica, l’Informatore Scientifico coadiuva il medico e lo supporta al fine di scegliere la terapia più appropriata, secondo le caratteristiche insite del farmaco, per ogni singolo paziente. Ecco a cosa servono gli ISF . Inoltre l’Informatore Scientifico rappresenta, rispetto ai convegni e alle pubblicazioni, una fonte di aggiornamento più veloce e continua, meglio gradita dai Medici di Medicina Generale

Il Sig. Grulla non sa che tra le suddette leggi ce n’è una (D. Lgs. 219/2006) che demanda l’informazione scientifica alle aziende farmaceutiche obbligandole a portarla a tutti i medici prescrittori e definendone le modalità. La stessa legge, inglobandone un’altra del ’92, stabilisce quali caratteristiche deve avere l’Informatore Scientifico per esercitare la professione, elencando i diplomi di laurea ammessi. Ebbene si, Sig. Direttore e Sig. Grulla: per fare l’Informatore Scientifico del Farmaco serve, come si suol dire per legge, una degree in discipline scientifiche. Quindi siamo dei professionisti. Aggiungo altamente specializzati, come del resto ci si aspetterebbe vista la delicatezza delle argomentazioni che trattiamo tutte incentrate sulla salute del cittadino. Quindi, ancora, non siamo venditori.

In merito alla delibera della Regione Emilia Romagna, essa non tiene conto dell’Accordo Collettivo Nazionale per la Medicina Generale (comunemente chiamato Convenzione) nel quale si sancisce che: “Lo studio del medico di medicina generale è uno studio professionale privato….” (Art. 22, comma 1). Inoltre “Le visite nello studio medico,………., vengono di norma erogate attraverso un sistema di prenotazione.” Quindi nell’ambulatorio decide il medico stesso con quali regole pazienti ed informatori, possono accedere. Infatti la grande maggioranza dei clinici riceve gli Informatori su prenotazione oraria, o in fasce orarie dedicate o in numero massimo 1-2 al giorno.

Ma sopra ad ogni cosa tale delibera non ha tenuto in nessun conto le due figure professionali in questione: i Medici e gli Informatori Scientifici.

Personalmente, in qualità di Presidente Nazionale, chiederò un incontro con la Giunta della Regione Emilia Romagna per un confronto.

Nel ringraziarla per l’attenzione dedicatami, le porgo i miei più distinti saluti.

Dr. Antonio Mazzarella

Per finire riportiamo la lettera di Riccardo Bevilacqua:

Rispondiamo volentieri alla lettera del Sig. Giacomo Grulla pubblicata dal Vostro giornale in merito alle attese negli studi medici dovute alla precedenza agli ISF. Alla domanda a cosa servono gli ISF, visto che i medici hanno pubblicazioni e vanno ai convegni, la risposta è che gli ISF servono per l’informazione scientifica sui farmaci che il legislatore ha voluto normare attraverso 19 leggi nazionali in questi ultimi 40 anni attraverso un colloquio dedicato.

Per quanto riguarda la legge regionale che dovrebbe normalizzare le visite degli ISF la risposta è che nella maggioranza dei casi il medico ha già regolamentato questo rapporto:

A)- Molti medici hanno attivato i ricevimenti su prenotazione oraria per gli ISF che non incidono sulle attese dei pazienti.

B)- Altri medici ancora hanno ridotto le frequenze ad un solo ISF al giorno che riduce notevolmente le attese rispetto ai 4/5 ISF che venivano ricevuti fino ad una decina di anni fa.

Infine la legge a cui fa riferimento il lettore non risolve il problema delle attese degli studi medici che ricevono due ISF al giorno perché essendo lo studio medico un ambiente privato ed essendo il contratto di lavoro tra Medico di Medicina Generale e Stato un rapporto libero professionale non si prevede l’interferenza dello Stato su come il medico debba ricevere pazienti e ISF nel proprio studio privato. Ciò vuol dire che il medico non è obbligato a seguire le indicazioni contenute nella normativa che è invece applicabile per i medici ospedalieri essendo dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale.

           Richard Bevilacqua

Pharma company sale representative 

Fictem_lettera al direttore Gazzetta di Parma

Fedaiisf.Lettere.Gazz.PR

Emilia-Romagna.dgr-2309-2016

Court of La Spezia. Judgment. 370.2016

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