E sulla riforma la categoria è in subbuglio. Sbrana: "Ambulatori aperti 24 ore su 24 sono inutili e costosi"
di Mattia Sansavini
Forlì, 23 settembre 2012 – I CAMICI bianchi, nell’occhio del ciclone Monti, sono pronti a dare battaglia. La riforma sanitaria che imporrebbe un duplice cambiamento suscita più critiche che perplessità. Sia per gli ambulatori aperti 24 ore su 24, sia per la prescrizione dei farmaci generici.
Massimo Sbrana, medico di base con studio in corso della Repubblica, siete pronti alla rivoluzione?
«Macché rivoluzione. A Forlì il servizio medico 24 ore su 24 è attivo da circa vent’anni».
In what sense?
«Nelle ore diurne ci siamo noi, medici di medicina generale, e di notte è attiva la guardia medica».
Non dovrebbe cambiare nulla?
«Ambulatori aperti 24 ore sarebbero inutili e costosi».
Perché inutili?
«Non vedo un caso clinico talmente urgente da non poter attendere qualche ora il normale servizio ambulatoriale, ma non sufficientemente urgente da non dover andare al pronto soccorso».
E costoso, invece?
«Perché obbliga a spese impegnative per allestire gli ambulatori con strumenti per analisi e radiografie. Solo per citarne alcuni».
Gli ambulatori come si incastreranno con i nuclei di cure primarie?
«A Forlì abbiamo cinque nuclei. Ciascuno serve un bacino di circa 20mila utenti. Questa rete, unita al normale servizio ambulatoriale, rappresenta già un duplice servizio: coordina un lavoro di gruppo, preservando il ruolo dell’ambulatorio del singolo medico come punto di riferimento».
Nuovo ambulatorio, di fatto un mini-ospedale, avrà pur bisogno di certi servizi?