È ormai pratica costante, dopo la comunicazione avvenuta ad aprile, l’indicazione in ricetta da parte dei medici prescrittori del farmaco brand accompagnato dalla dicitura non sostituibile, con la conseguenza che i pazienti sono obbligati a pagare la differenza e il mercato del generico, che finora ha segnato, mese su mese, una crescita dal 15%, da aprile è calato del 5%. A fare la denuncia Giorgio Foresti, presidente di Assogenerici, intervenuto a Roma a un convegno sui farmaci generici. Secondo Foresti, il cosiddetto decreto liberalizzazioni «da volano per i generici, ha prodotto l’effetto opposto, ovvero di spingere il brand e bloccare l’equivalente. La normativa è stata scritta talmente male da essere lasciata a interpretazione e il risultato è questo. Ho la sensazione che si parli di voler diffondere il generico ma in realtà non ce ne sia nessuna voglia perché evidentemente gli interessi da difendere sono troppo importanti». Dita puntato anche contro il fatto che è diventata costante la pratica di riportare in ricetta la dicitura non sostituibile da parte dei medici prescrittori, anche in relazione alle indicazioni diffuse dalla Fimmg.
11 maggio 2012 – DoctorNews