Sciroppi all’antigelo, antibiotici senza principi attivi, falsi viagra. Ogni dieci farmaci uno è fasullo. Radiografia del mercato clandestino che mette a rischio anche l’Italia
Ciò che non cura danneggia. Di farmaci falsi, privi dei principi attivi o inquinati da sostanze nocive, confezionati senza rispetto dell’ambiente e delle regole igienico-sanitarie, ci si ammala. E a volte si arriva a morire. Lo attestano le cronache degli ultimi anni: 2.500 persone stroncate in Nigeria da una meningite dopo l’inoculazione di vaccini contraffatti, 30 bambini uccisi in India da uno sciroppo per la tosse che conteneva antigelo al posto del paracetamolo. Senza contare le silenti e incalcolabili scomparse di chi nel Sud-est asiatico viene curato con uno dei 40 antimalarici in commercio senza principi attivi. Per combattere il fenomeno dei farmaci contraffatti l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) chiama a raccolta a Lisbona, dal 10 al 14 dicembre, la task force internazionale denominata Impact – di cui fanno parte istituzioni, industrie, associazioni di categoria che a vario titolo operano nel settore farmaceutico – per valutare se le strategie messe in campo nei suoi due anni di vita hanno sortito qualche effetto. E per stabilire delle linee guida comuni contro il dilagare di questa nuova epidemia.
UNO SU DIECI Per l’Oms la quantità di medicinali falsi presenti sul mercato mondiale varia dal 7 al 10%: uno su dieci può essere fasullo. E il trend non accenna a decrescere, anzi in un anno i farmaci contraffatti sono aumentati del 40%, per un volume d’affari di circa due miliardi di dollari. «È una minaccia alla salute mondiale» tuona l’Oms, che scomoda dalla sedia i ministri dell’Ile solo ora che il problema non è più circoscritto alle vendite nei paesi in via di sviluppo ma si è diffuso nel Vecchio continente e nel Nord America, aree fino ad oggi ritenute sicure. Gli fa eco l’allarme lanciato oltreoceano dal Comitato internazionale per il controllo dei narcotici delle Nazioni Unite (Incb) riguardo agli Usa, dove il traffico e l’abuso di farmaci contraffatti sono secondi solo a quelli della cannabis.
GLOBAL MARKET «La mappa della contraffazione vede oltre 90 paesi coinvolti ma si tratta di una sottostima» ha affermato Haward Zucker, vicedirettore generale dell’Oms. In Africa, Asia e America Latina il mercato è contaminato per oltre il 30%, in alcuni paesi addirittura per il 50%. Inevitabilmente nei paesi del Terzo mondo dove i filtri doganali, gli strumenti di verifica e i sistemi di stoccaggio sono debolissimi, l’entrata è più facile. Ma lo scandalo scoppiato a fine settembre degli antitumorali illegali importati in Germania con la compiacenza di farmacisti tedeschi, i recenti sequestri di statine contraffatte nelle farmacie del Regno Unito, così come la scoperta del traffico di falso Viagra con epicentro a Londra, confermano che l’Europa non gode di immunità. In cima alla top ten dei produttori di "cattive medicine" figura la Cina, tallonata da India (entrambe anche i più grandi bacini di consumatori), Russia e Ucraina, a seguire Perù, Colombia, Messico. Per tutti vale quale rete di distribuzione per eccellenza internet, che arriva ovunque senza rischi: prodotti non tracciabili, ditte senza sedi legali, merce che viaggia in migliaia di pacchetti per giungere per posta a casa nostra. Solo una quota residua di questi prepara