Amedeo Bianco, presidente della Federazione nazionale degli Ordini medici (Fnomceo), prova, con queste parole, a fare chiarezza sul ‘giallo’ del testo su aborto, fecondazione assistita, pillola del giorno dopo, pillola abortiva Ru486 e assistenza ai nati molto pre-termine finito in queste ore sotto i riflettori delle cronache. Dopo la nota dei presidenti degli Ordini medici lombardi – secondo cui l’unico documento votato dal Consiglio nazionale Fnomceo non riguardava temi etici, ma politici, essendo i temi etici oggetto di una relazione tecnica non sottoposta a votazione – Bianco spiega: "Il testo etico è stato varato e approvato dalla nostra Commissione deontologica, quindi discusso a fondo in Consiglio, senza che emergessero rilievi particolari da parte di nessuno. Lo provano i verbali", dice. "Il documento conclusivo sottoposto a votazione era in effetti un documento politico – riferisce il numero uno della Fnomceo all’Adnkronos salute – Poi c’erano tutta una serie di altri testi tra cui uno, e cioè il documento conclusivo redatto e condiviso da un gruppo di lavoro ristretto insediato all’interno della Fnomceo, e formato da personalità appartenenti all’Ordine dei medici, che a suo tempo avevano steso le norme del nostro codice deontologico". A questa commissione, prosegue Bianco, "era stato chiesto di definire gli orientamenti applicativi del codice deontologico sulle questioni etiche" più ‘calde’ in questo periodo in Italia. Ne è risultato dunque il documento etico di sabato. Che "per definizione, attenendo a temi deontologici, non poteva essere votato perché andava rimesso agli Ordini provinciali. Ma che è stato discusso approfonditamente", ribadisce il presidente.
Il documento etico – ripete Bianco – è stato oggetto di relazione puntuale all’ultimo Consiglio nazionale Fnomceo. Ognuno dei presidenti disponeva di una cartellina contenente, tra gli altri testi, anche questo documento". E dopo la discussione, "ho comunicato ai componenti del Consiglio l’intenzione di rendere disponibile al pubblico dibattito alcuni punti del testo". Da qui il comunicato stampa diffuso sabato, "in cui si precisava nero su bianco che ‘stiamo discutendo questo documento’, e non che ‘abbiamo votato questo documento’". Ora, però – dopo le accuse di ‘falso’ mosse da alcune voci del mondo cattolico, e dopo la nota dei presidenti degli Ordini medici lombardi, sottoscritta tra gli altri anche del presidente della Fnomceo Lombardia e presidente dell’Ordine di Como, Giuseppe Conti – Bianco assicura: "Non volevamo mettere in atto nessun ‘golpe’, e di certo non abbiamo diffuso alcun falso documento". Piuttosto, riflette il presidente, "abbiamo forse peccato di ingenuità nel credere di poter contribuire serenamente al dibattito in corso. Da parte nostra – incalza Bianco – non c’era l’intenzione di far passare quel documento come espressione di un pensiero unico di tutto il mondo medico".
Tuttavia, il leader della Fnomceo non si dà pace: "Non capisco dove sta lo scandalo. La pratica dell’interruzione volontaria di gravidanza è contenuta nel nostro codice deontologico", ammessa "nell’ambito della legge 194. E se il codice medico si riferisce a questa normativa, come possiamo non considerarla valida e da applicare in ogni sua parte?". Idem per la Ru486: "Tra poco arriverà in Italia. Dobbiamo ignorarlo o lavorare affinché venga utilizzata nel rispetto della 194?", si chiede Bianco. Che conclude: "Il nostro compito è sempre più difficile. Dobbiamo tenere insieme medici con punti di vista differenti, e per questo non smetterò mai di confrontarmi con tutti". Cattolici compresi. Fonte "DoctorNews".