La ricetta per principio attivo e la sostituibilità del farmaco "ledono l’autonomia e la responsabilità del medico" prescrittore. Così come possibili accordi con Asl o Regioni, anche attraverso incentivi economici, per il contenimento della spesa farmaceutica che non tengano conto di indicazioni di appropriatezza. O ancora le norme che obbligano il camice bianco a indicare sulla ricetta diagnosi e codice di patologia per cui il medicinale viene prescritto. Sono alcuni punti della delibera sulla politica del farmaco, approvata dal Consiglio nazionale della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg), riunitosi a Roma. Nel documento i medici di famiglia sostengono che il farmaco rappresenta il più importante strumento direttamente a loro disposizione per curare e prevenire. E soprattutto che la responsabilità della prescrizione ricade interamente sul medico di medicina generale, sia per quanto riguarda gli effetti che produce sul paziente, sia per quanto riguarda l’appropriatezza della prescrizione stessa. Promossa dalla Fimmg la prescrizione dei farmaci "a brevetto scaduto" che rappresentano "una risorsa per la razionalizzazione della spesa farmaceutica". "Il loro uso – si legge nella delibera – deve essere sempre preferito dal medico di medicina generale attraverso la prescrizione diretta del prodotto scelto, quando ritenuto appropriato". Per quanto riguarda invece le politiche più generali, i medici considerano necessario il "loro coinvolgimento negli studi sui farmaci di fase III e IV e quelli post-marketing sono attività che devono coinvolgere i medici di medicina generale". Così come si deve prevedere un coinvolgimento attivo per la farmacovigilanza. Da promuovere anche l’automedicazione dell’assistito "purché preceduta da una condivisione, con il proprio medico di medicina generale, delle indicazioni necessarie a evitare i prodotti che potrebbero essergli nocivi e a scegliere quelli più adatti alle sue personali esigenze".
Source: "Pharmacist33"
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