C’è da rimanere increduli a leggere i temi del convegno organizzato dalla Filctem per il 23 novembre a Roma. L’incredulità ovviamente è in senso positivo. Ci viene da pensare però dov’erano in questi ultimi due anni i sindacati.
Erano anni che proponevamo gli stessi temi che verranno proposti a Roma. Chi, domandiamo, ha firmato il CCNL dei chimici con accordi sulla figura dell’ISF che non solo non miglioravano quelli del contratto precedente, ma lo peggioravano e, incredibile a dirsi, si pattuivano cose peggiorative della legge esistente, contro e al di fuori della legge, come il porre gli ISF neoassunti alle dipendenze della vendita? Chi ha firmato quel contratto ha sicuramento fatto gli interessi di Farmindustria, ma ha tradito gli ISF (nemmeno interpellati) e ha altrettanto sicuramente danneggiato lo stesso sindacato di cui fa parte che ha perso credibilità e fiducia. Si spera che chi ha sottoscritto quell’obbrobrio sia estromesso da ogni attività sindacale, potrebbe fare altri danni (magari un lavoro a Farmindustria lo trova).
Quindi, meglio tardi che mai, come si suol dire, anche se per gli oltre 10.000 ISF che hanno perso il lavoro, o sono stati ceduti come fittizio ramo d’azienda, è troppo tardi. Sappiano, i sindacati, che pensano che il contratto Enasarco sia una minaccia, che è già operativo da tempo. Il presidente di Farmindustria, nella sua azienda, ha tutti gli ISF a Enasarco! Le spinte all’ISF “commerciale” sono enormi ed il sindacato finora non ha fatto alcunché per contrastarle, anzi, faceva pensare che le avvallasse. Sappia, il sindacato, che sul piano governativo non troverà nessun appoggio, nemmeno comprensione, dal ministro del lavoro, la cui moglie è direttore generale di Farmindustria.
Il convegno organizzato a Roma, manifesta un segno di attenzione da parte del sindacato prima che tutto sia perduto, ciò ci fa ben sperare. Vedremo alla prova dei fatti.
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