“Una scelta che permette di proseguire il dialogo con le Istituzioni, necessario per ridisegnare la governance del sistema in Italia”, spiega l’associazione nazionale delle imprese del farmaco.
“Le nuove sfide relative a sostenibilità e innovazione – ribadisce Farmindustria in una nota – hanno bisogno di risposte urgenti per attrarre investimenti e competere a livello globale. Solo così le imprese del farmaco made in Italy, a capitale italiano o internazionale, potranno spingere sulla crescita e consolidare i risultati finora raggiunti.
Sia nella R&S, con un aumento degli investimenti negli ultimi 2 anni del 15%, sia nella produzione, arrivata a oltre 30 miliardi grazie al traino da record dell’export (73%)”
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