Le produzioni farmaceutiche sono a livello mondiale e non si può pensare che uno stabilimento che produce per tutto il mondo si metta a fare una confezione diversa per l’Italia. Così il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, interviene nel dibattito che si è aperto sulla norma contenuta nel cosiddetto decreto Liberalizzazioni, che prevede di ottimizzare i dosaggi delle confezioni, anche con farmaci monodose. «Le confezioni che non hanno il dosaggio ottimale sono pochissime, come gli antidolorofici o gli antifebbrili» adds Scaccabarozzi. «Da cittadino, preferisco avere una scatola più grande in casa per evitare di dovermi recare in farmacia per comprare una singola compressa». Farmindustria è intervenuta anche sulla spesa sanitaria, durante la presentazione dell’VIII Rapporto Ceis, e ha lanciato un monito al Governo: «Sono preoccupato, perché credo che il Governo debba cominciare a fare delle considerazioni globali per quello che le imprese del farmaco rappresentano in Italia, altrimenti si decida che si vuole minore ricerca, minore produzione e minore occupazione». Per Scaccabarozzi comunque non c’è un problema di spesa: «I risparmi che ci vengono chiesti a luglio sono stati già effettuati. Visti i dati Aifa sulla spesa 2011, si vede che a fronte di una spesa ospedaliera stimata superiore al 4%, in realtà siamo al 3,6%. Se poi guardiamo alla spesa territoriale, sappiamo tutti che viene contabilizzata erroneamente la spesa privata del cittadino quando decide di prendere un farmaco a un prezzo superi ore a quello delle liste di trasparenza. Si tratta di circa 800 milioni di euro».
source: www.doctornews.it June 14, 2012
The industries, single-serving packs? Penalizing
Creare confezioni di farmaci monodose, "sarebbe penalizzante per l’industria, perché ormai le produzioni sono a livello mondiale e non possono essere modificate solo per l’Italia". A dirlo il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, commentando la norma contenuta nel Dl liberalizzazioni su cui è stato chiesto da parlamentari Api-Fli l’avvio di un confronto in seno all’Agenzia italiana del farmaco. "Sono pochi ormai – ha ribadito Scaccabarozzi – i medicinali che non hanno confezioni ottimali. E se avanzano delle pillole è possibile che tornino utili in un momento di emergenza, come di notte. Quanto allo sconfezionamento, metterebbe a rischio l’efficace sistema di tracciabilità attivo in Italia: si aprirebbe alla contraffazione, nel Paese dove essa attualmente è quasi assente", conclude.
14 giugno 2012 – PharmaKronos