ROMA, 19 GEN – ”Nessun vantaggio per i cittadini o per il servizio sanitario nazionale” ma solo, di fatto, ”uno spostamento di milioni di confezione prodotte in Italia al mercato estero”.
Lucia Aleotti, vice presidente di Farmindustria e vice presidente del Gruppo Menarini commenta cosi’ le misure contenute nella bozza sulle liberalizzazione per la parte che riguarda i farmaci ed in particolare l’obbligo per questi di indicare il farmaco a prezzo piu’ basso nella prescrizione, auspicando che le istituzioni comprendano le loro ragioni.
”L’Italia e’ il secondo paese europeo per consistenza industriale e farmaceutica con 165 stabilimenti, siamo davanti a Francia e Gb, quasi 70 mila occupati e rappresenta il 30% dell’occupazione ad alta tecnologia nazionale”, ricorda Aleotti.
”Siamo molto preoccupati – aggiunge – da questa norma perche’ il sistema farmaceutico italiano, che e’ poderoso non ha possibilita’ di competere all’infinito con i costi e con i prezzi dei prodotti che arrivano dai paesi emergenti. Gia’ oggi il farmaco e’ rimborsato al prezzo prezzo piu’ basso e quindi non capiamo la razionalita’ di questa misura che non va a favore del Ssn o dei pazienti, perche’ gia’ oggi il farmacisti devono dire se c’e’ un’alternativa meno cara. Senza parlare delle questioni terapeutiche”.
19 gennaio 2012 | 14:46