“Terzo mandato? Non mi tiro indietro”
Presidente Farmindustria Scaccabarozzi è “Farmacista dell’Anno”
Massimo Scaccabarozzi, 54 anni, laureato in Farmacia, sposato, due figli. E’ Presidente di Farmindustria dal giugno 2011 (carica confermata nel 2013). Dal 2001 è in Janssen Italia, dove riveste dapprima il ruolo di Direttore Generale e quindi di Amministratore Delegato. E’ stato per 5 anni Presidente IAPG (Italian American Pharmaceutical Group), gruppo delle aziende italiane a capitale americano, componente di Farmindustria.
Presidente della Fondazione Johnson & Johnson dal 2001 al 2011, è stato rieletto Presidente della Fondazione nel 2013. Dal giugno 2011 è componente la Giunta e invitato permanente del Consiglio Direttivo di Confindustria. Dal 2011 è componente il Consiglio FIIM/IFPMA (Federazione Internazionale delle Imprese e delle Associazioni del farmaco).
“Mi sento fortemente emozionato, come laureato in farmacia, a ricevere il premio “Farmacista dell’anno” da parte dei Colleghi – ha detto Scaccabarozzi -. Un riconoscimento che è per me motivo di grande soddisfazione e di cui mi sento onorato. Il premio testimonia la forte sintonia – costruita nel tempo – all’interno della filiera. Oggi è ancora più necessario camminare tutti insieme, anche con le Istituzioni, per garantire ai pazienti un’assistenza sempre migliore, orientando in maniera sinergica le eccellenze delle diverse categorie”.
Fonte della notizia : ASK
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Scaccabarozzi, “Terzo mandato? Non mi tiro indietro”
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“Io non ho mai paura delle difficoltà, anzi, in tempi difficili bisogna sempre cercare di impegnarsi di più con grande senso di responsabilità. Io non lo so come andrà a giugno, devo ancora sentire gli associati. Ma se avranno piacere, io non mi tirerò indietro”. Così Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria, ha risposto a Roma a margine di un evento al Censis a chi gli chiedeva se avesse intenzione di intraprendere un terzo mandato, che terrà la propria assemblea pubblica a giugno.
Un eventuale sì, dunque, quello di Scaccabarozzi, che affronta con forza le voci di nuovi tagli alla farmaceutica. “Ci preoccupa – spiega – che questo Paese chiuda la porta all’innovazione. E’ chiaro che la manovra di mettere il Fondo per l’innovazione all’interno del tetto della spesa farmaceutica serve solo a far sì che l’innovazione sia pagata dall’industria. Solo un cieco potrebbe non rendersene conto. In futuro spero che questo Paese apra finalmente gli occhi. Questa strada è stata percorsa per 10 anni e non ha portato da nessuna parte: è arrivato il momento di dire la verità”.
Per Scaccabarozzi, “gli emendamenti proposti sono l’ennesima follia. Poi, sempre a danno della ricerca: come si fa a pensare che un farmaco protetto da brevetto frutto di ingenti investimenti di ricerca, si possa mettere alla stregua di un prodotto a brevetto scaduto. Questo preoccupa da un punto di vista industriale, ma anche dei cittadini, e se non glielo dice chi fa questi emendamenti cominceremo a dirglielo noi: i farmaci a brevetto scaduto sono stati scoperti 20 anni fa. Se l’Italia vuole trattare i pazienti con farmaci vecchi di 20 anni, bene. Questo non vuol dire però che i nuovi debbano essere paragonati a loro da un punto di vista di prezzo e quindi messi in competizione”.
Barbara Di Chiara – 21 aprile 2015 – PharmaKronos
Medicines: Scaccabarozzi, false myth that they cost too much, in Italy -20% of the EU
Nuovi modelli di sviluppo dei farmaci e scenari futuri: il Direttore Generale Pani interviene al convegno “La Sanità in Italia: falsi miti e vere eccellenze”
Nella sessione “Le medicine costano troppo e lo Stato non fa nulla”, dedicata a sfatare il falso mito del costo eccessivo dei farmaci, il Direttore Generale dell’AIFA Luca Pani ha introdotto alcuni spunti di riflessione a partire dal significativo cambiamento che già da alcuni anni è in atto nella farmaceutica mondiale. «Siamo all’inizio di una rivoluzione, i vecchi modelli di sviluppo e produzione dei farmaci hanno esaurito il loro ciclo.
Abbiamo abbandonato le piccole molecole, essenziali ma ormai consolidate, per lasciare spazio all’alta innovazione rappresentata da nanotecnologie, sensori, editing genetico. Parliamo oggi di “medicina delle quattro P”: preventiva, predittiva, personalizzata e partecipativa. Il principio di partecipazione è la base per la condivisione e la comprensione dei processi regolatori dei farmaci.
Pensiamo, ad esempio, alle enormi potenzialità di raccolta di informazioni offerte dalle nuove tecnologie, come le recenti piattaforme di ricerca su stili di vita e salute personale o il sequenziamento del genoma, in grado di mettere a disposizione un’enorme quantità di dati sensibili e preziosi sui singoli pazienti che, se impiegati anche nella ricerca clinica, potrebbero significativamente abbreviare i tempi di accesso alle cure».
In chiusura della discussione, nel corso della quale gli altri relatori hanno più volte riconosciuto ad AIFA le autorevoli ed efficaci capacità negoziali del prezzo dei farmaci (tra i più bassi in Europa), Pani ha rimarcato l’importanza dei Registri di monitoraggio quali irrinunciabili strumenti di valutazione dei benefici dei medicinali nella pratica clinica quotidiana e delle misure di rimborso condizionato (payment by result).
«È auspicabile prevedere un fondo farmaceutico nazionale unico triennale, al fine di consentire la necessaria stabilità alla programmazione della filiera. Anche la divisione fra spesa farmaceutica ospedaliera e territoriale è destinata a scomparire nel momento in cui l’innovazione arriverà sul territorio. All’interno del fondo, inoltre, potrebbero essere ipotizzabili tetti per area terapeutica, con ripiani proporzionali all’entità degli eventuali sforamenti. La medicina per silos non esiste più. Riguardo la ricerca, appare fondamentale riportare gli studi clinici in Italia e prevedere un comitato etico unico nazionale».
Riscoprire la cultura scientifica: aperto il convegno “La Sanità in Italia: falsi miti e vere eccellenze”
Nel passare in rassegna alcuni dei falsi miti che popolano il mondo della sanità e che hanno dato vita a fenomeni di disinformazione come il “caso Stamina” e la falsa convinzione che i vaccini siano dannosi e provochino l’autismo, il Ministro ha rimarcato l’esigenza di dare spazio forte alla cultura scientifica, educare alla scienza e “coltivare l’eredità di Galileo”. A un anno da “Gli Stati Generali della Salute”, in cui si è parlato di programmazione, innovazione e prevenzione, l’evento di oggi rappresenta l’occasione per fare il punto su quanto si è realizzato e su come passare dalla fase di programmazione a quella di implementazione.
Il 2015 si è aperto con due “buone notizie” per il nostro Paese: la guarigione, merito dell’eccellenza del sistema sanitario, del primo paziente italiano affetto da virus Ebola e lo stanziamento del fondo per i farmaci innovativi, un miliardo di euro per la cura dei pazienti affetti da Epatite C. Il Ministro ha portato alla luce anche le criticità che permangono e che necessitano di interventi correttivi, prima fra tutte la differenza esistente nell’erogazione dei servizi assistenziali a livello regionale; non è ammissibile avere venti sanità diverse, “la salute non può dipendere dalla città in cui si nasce”. Si tratta di un gap di capacità organizzative e gestionali, non dipende dalle competenze delle risorse.
Ai saluti del Ministro è seguita la prima tavola rotonda dal titolo “Alla salute ci penserò domani”, che ha visto tra i relatori il Presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco Sergio Pecorelli, che ha portato il suo contributo sul tema della sessualità responsabile. Pecorelli, chiamato a esprimersi a partire dai luoghi comuni delle nuove generazioni legati alla contraccezione, ha sottolineato l’importanza della conoscenza e dei modi per prevenire le malattie sessualmente trasmissibili. “Le regole sono importanti, come sempre nella vita, e la prima è quella di una corretta prevenzione. Non è vero che la pillola anticoncezionale protegge da queste malattie, come molti credono. È fondamentale sapere quali sono le armi a disposizione per una prevenzione efficace e tempestiva.
Tra queste il vaccino contro il Papilloma Virus, erogato gratuitamente dal nostro SSN, che rappresenta un difesa importante contro malattie gravi, come il cancro del collo dell’utero e le patologie testa-collo. È poi fondamentale che la vaccinazione sia effettuata non solo dalle ragazze ma anche dai coetanei di sesso maschile per giungere alla eradicazione della malattia”.