
La Federazione delle associazioni italiane degli Informatori scientifici del farmaco, Fedaiisf, accoglie con favore la proposta di istituire un ordine presentata dal parlamentare Cannizzaro
Redazione Farmacista 33 – 14 aprile 2025
«L’informazione scientifica è importante, è parte del nostro Servizio Sanitario, tanto che è stata creata dalla stessa legge istitutiva del SSN. Il riconoscimento dell’albo è necessario per garantire al nostro interlocutore, che è il medico, quella serietà, quell’etica, quell’indipendenza intellettuale che adesso c’è, ma che è sempre a rischio, perché può essere soggetta a dei condizionamenti. La presenza di un Ordine, se si dovesse arrivare all’obiettivo, come mi auguro, sarebbe un valido supporto per i colleghi e un argine a tentativi di ingerenze sulla nostra professione e sulla professionalità di ognuno di noi». Il presidente Fedaiisf Antonio Mazzarella commenta così l’annuncio di Francesco Cannizzaro, vice capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, che a Cosmofarma annuncia di avere «presentato una proposta di legge per istituire l’albo degli informatori scientifici italiani».
La Regione Emilia Romagna si è attrezzata da tempo con l’istituzione di un registro degli Isf, come ricorda il direttore distretto Appennino bolognese Ausl Valentina Solfrini: «Non è solo la creazione del registro, a cui abbiamo lavorato dal 2019, ma le ragioni che stanno dietro. La parte relativa agli informatori scientifici sui farmaci e sui dispositivi è un ambito che rientra fra le attività che devono orientare verso appropriatezza e qualità, e ritengo che ci debba essere un Ordine per questa professione».
Dello stesso avviso il delegato FNOMCeO Luigi Bagnoli: «L’Ordine non rappresenta l’interesse del singolo ma quello della popolazione e della professione in rapporto alla popolazione. L’Ordine vincola, volente o nolente, a un codice etico e a una deontologia, anche se si è dipendenti di un’azienda. E questo per gli Isf vuol dire libertà e obbligo di mantenere l’indipendenza».
Gemmato: Isf, professione di grande prospettiva
Intervenendo al convegno della Federazione il sottosegretario alla Salute Marcellus Gemmato pone l’accento sul ruolo degli Isf esprimendo la vicinanza «mia e del Ministero che rappresento all’informazione scientifica, che ritengo sia una professione non superata ma che potrebbe avere un’enorme prospettiva». Il riordino delle professioni sanitarie all’esame del Ministero dà spazio anche agli informatori scientifici, ma ancor più spazio è previsto con il ritorno di nuovi farmaci complessi dalla distribuzione diretta alla convenzionata.
«È mia intenzione superare la Legge 405/2001», sottolinea infatti Gemmato, «sulla distribuzione diretta e tornare allo schema classico secondo cui il farmaco viene prescritto dal medico di base, anche grazie al supporto degli informatori scientifici, e poi erogato nelle farmacie di comunità che rendono il farmaco sempre accessibile ai pazienti: in qualunque giorno, orario e località, anche piccola. Questo modello, che io chiamo “win win”, fa vincere il cittadino, che non deve fare il sacrificio di andare a prendere il farmaco nelle farmacie ospedaliere, con il rischio di far saltare l’aderenza terapeutica, non svilisce la professione del medico e del farmacista e recupera anche la figura degli Isf».
Related news: Perché l’informazione sui nuovi farmaci deve arrivare anche alla medicina generale