(ANSA) – NAPOLI, 5 NOV – ”Il settore farmaceutico, in evidente controtendenza rispetto a tutti gli altri comparti industriali, non conosce crisi”. A sostenerlo e’ Carmelo Carnovale, presidente nazionale Federaisf (federazione degli informatori scientifici del farmaco), intervenuto a Napoli al congresso nazionale della federazione. L’incontro ha avuto come tema ”Il ‘servizio’ di informazione sui farmaci: morale ed etica, economia e marketing” e ha rappresentato un’importante occasione di confronto e aggiornamento professionale sulla farmacologia in ogni suo aspetto. Ma non sono tutti positivi i dati che arrivano dal settore in termini occupazionali: ”Nonostante questi aspetti – ha infatti aggiunto Carnovale – vi sono numerose imprese che sulla base di sole ipotesi di riduzione delle vendite per gli anni futuri, rispetto alle loro previsioni, hanno provveduto con pesanti tagli degli informatori scientifici. Si calcola che negli ultimi cinque anni 12-15mila informatori siano stati licenziati con procedure collettive di riduzione del personale. Il numero e’ impressionante, ma purtroppo non ha fatto notizia”. Al convegno hanno preso parte anche il preside della facolta’, Giuseppe Cirino; l’arcivescovo di Campobasso/Boiano e presidente della commissione Episcopale italiana per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, Giancarlo Maria Bregantini [in alto a destra]; il presidente nazionale Assogenerici, Giorgio Foresti; il professore di diritto del lavoro all’Universita’ di Roma Tor Vergata, Antonio Pileggi. ”Di fronte a soprusi di ogni tipo e a complicita’ a ogni livello istituzionale – ha proseguito Carnovale – facciamo nostro l’intervento del cardinale Bagnasco sui temi sociali, economici e finanziari: ‘Il lavoro e’ un diritto e va riconosciuto il suo primato sul capitale. Si deve parlare del lavoro come diritto e dovere di ogni persona, del primato dell’uomo sul lavoro, e del primato del lavoro sul capitale’. Ecco quindi che in una societa’ che ha smarrito i riferimenti morali ed etici abbiamo ritenuto che la commissione della Cei per i problemi sociali, lavoro, giustizia e pace presieduta da monsignor Giancarlo Maria Bregantini, fosse l’unico riferimento morale ed etico capace di superare le inefficienze e i colposi silenzi del ministero del Lavoro, del ministero della Salute e delle organizzazioni sindacali”. ”Bisogna fare in modo che la salute – ha sostenuto Bregantini – anche grazie al prezioso agire dell’informatore scientifico, figura preziosa purche’ pero’ sempre piu’ caratterizzata da una forte impronta etica, diventi la salute di tutti e per tutti. E tutto cio’ perche’ anche la conoscenza scientifica deve essere messa dentro una logica etica tale che la centralita’ di ogni azione umana deve rimanere la persona e non il mercato”. (ANSA).