Medici di famiglia che devono risarcire le Asl e che rischiano addirittura il posto di lavoro. È il risultato dei controlli sempre più stringenti che vengono effettuati allo scopo di evitare sprechi e ridurre le spese per farmaci. Alla Asl 3 di Genova, nell’ultimo anno, sono stati convocati più di settanta medici per aver prescritto ricette sbagliate e per almeno quaranta di loro l’accusa è stata confermata. Il risultato lo ha comunicato la responsabile del servizio farmaceutico Adele Coccini al quotidiano genovese Il Secolo XIX: «hanno dovuto risarcire ! la Asl; la richiesta minima è stata di cinquanta euro, ma alcuni hanno dovuto rendere anche due o tremila euro». Per due medici le irregolarità sono state gravi e le conseguenze rischiano di essere molto pesanti: saranno sottoposti a giudizio da una commissione regionale e potrebbero perdere la convenzione con l’Azienda sanitaria e tutti i loro pazienti, rischiano insomma il posto di lavoro. Gli accertamenti sulle ricette si sono intensificati negli ultimi mesi e vengono effettuati anche al domicilio degli assistiti, generalmente da un medico e da un farmacista della Asl. Dopo aver immancabilmente esibito il documento di riconoscimento, si fanno mostrare i farmaci indicati nelle ricette e controllano il codice di identificazione. Si sono così scoperti pazienti con scorte inutili di farmaci e altre irregolarità. Spesso si tratta solo di superficialità, ma a volte il quadro è più preoccupante. La responsabile della s! pesa Farmaceutica della Regione Liguria Mara Saglietto è convinta che i controlli siano un mezzo efficace per combattere le truffe e ha elaborato un sistema che ha fatto risparmiare milioni di euro alle Aziende sanitarie liguri. «Abbiamo le statistiche dettagliate sui medici che superano il tetto di spesa senza un motivo – spiega – e quindi andiamo a studiare le ricette sospette».
17 aprile 2013 – DoctorNews
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