The deputy of the Democratic Party, Lenzi, carried out un’interrogazione per sottolineare come esista “una falla legislativa che permette alle multinazionali farmaceutiche di entrare nel mercato dei farmaci e di sottrarsi ai vincoli del Ssn e dell’Aifa”. Il sottosegretario Fadda, nel rispondere, ha riconosciuto che esiste il problema.
04 JUL – “Rispondendo oggi ad una nostra interrogazione in Commissione Affari sociali – ha riferito Donata Lenzi, capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera – il sottosegretario Fadda ha riconosciuto che esiste il problema di una evidente falla legislativa che permette alle multinazionali farmaceutiche di entrare nel mercato dei farmaci ma anche di sottrarsi ai vincoli del Servizio sanitario nazionale e dell’Agenzia italiana del farmaco. Si tratta di una iniquità sulla quale chiediamo al governo di intervenire: non sono accettabili differenze tra Regioni ricche e Regioni povere. Inoltre, non è più rinviabile un intervento legislativo su questo tema”.
L’interrogazione presentata dalla deputata del Pd metteva in evidenza come il decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158 “Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute” convertito dalla legge 8 novembre 2012, n. 189, prevede che i medicinali già autorizzati dalla Ue debbano essere inseriti automaticamente nella fascia C, a pagamento, “nelle more della presentazione da parte dell’azienda farmaceutica di un’eventuale domanda di diversa classificazione ai fini della rimborsabilità”. In altri termini, in attesa che l’Aifa e le aziende trovino un accordo sul prezzo da rimborsare a carico del servizio sanitario nazionale, questi medicinali vengono comunque messi in commercio ma solo a pagamento.
Questo, ha spiegato Lenzi nell’interrogazione, di fatto crea una “forte discriminazione all’accesso ai nuovi farmaci che rischiano di diventare appannaggio di pochi fortunati (in termini di reddito), visto il loro prezzo, fino a quando (non esistono termini massimi) autorità e aziende non trovino un accordo sul prezzo rimborsabile”.
L’interrogazione si concludeva con la richiesta al Ministro della di “intervenire urgentemente al fine di garantire a tutti i malati il diritto alla salute, così come