Approvato lo scorso dicembre dalla Fda, è attualmente in revisione da parte Ema. A occupare il secondo posto nella graduatoria c’è l’alirocumab, sviluppato da Sanofi e Regeneron: è un anticorpo monoclonale mirato contro la proteina Pcsk9, una sostanza prodotta dal fegato che interferisce con i recettori del colesterolo Ldl. Per l’alirocumab, Thomson Reuters prevede 4,4 miliardi di vendite, sempre entro il 2019.
Al terzo posto c’è una combinazione terapeutica della Novartis indicata nel trattamento dell’insufficienza cardiaca cronica: il farmaco contiene sacubitril (un inibitore della neprilisina) e valsartan (antagonista dei recettori dell’angiotensina) e appare destinato a raggiungere un fatturato di 3,7 miliardi di dollari. Gli altri otto medicinali in classifica sono: l’antitumorale sperimentale palbociclib; la combinazione di ivacaftor e lumacaftor per i pazienti con fibrosi cistica; il regime combinato degli agenti antivirali veruprevir, ritonavir, ombitasvir e dasabuvir per il trattamento dell’Epatite C; l’evolocumab, principio appartenente alla nuova classe di farmaci anticolesterolo Pcsk9; il Gardasil 9 per la prevenzione di tumori causati da papilloma virus; il brexpiprazolo, per trattare schizofrenia, depressione e gli stati di agitazione nei pazienti con malattia di Alzheimer; il toujeo, nuova formulazione di insulina glargine e infine il Secukinumab, trattamento sistemico di prima linea della psoriasi.