L’Aifa e le Associazioni di categoria dei prodotti farmaceutici hanno firmato un accordo per la definizione di nuovi parametri di remunerazione di farmacie e grossisti sulle confezioni dei farmaci generici e da banco. “Un accordo di una gravità inaudita – secondo Adiconsum – che ricadrà interamente su famiglie e fasce deboli che dal 1° gennaio 2013 si troveranno con pesanti aumenti sui farmaci generici e da banco. Per ogni confezione le farmacie incasseranno una quota fissa di 2 euro, una premiale di 0,10 euro ed una proporzionale del 3,30% per i prezzi ex factory dei farmaci non soggetti a prescrizione medica.
Dall’incontro che si è svolto ieri tra l’Aifa e Federfama in cui si sono ridiscussi i termini dell’accordo sulla remunerazione della filiera distributiva farmaceutica, come previsto dalla spending review, sembra quindi che sia venuto fuori un accordo del genere. Federmarma si è detta disponibile a parlare della non variazione dei prezzi al pubblico, ma ha espresso un no categorico ad ogni intervento che diminuisca la marginalità della farmacia.
“Denunciamo con forza l’accordo siglato dall’Aifa con le Associazioni dei farmacisti e dei grossisti – scrive Adiconsum in una nota – Un accordo che salvaguarda ancora una volta la casta dei farmacisti, mentre le famiglie, dal prossimo gennaio, pagheranno più cari i farmaci da banco, vanificando la portata del decreto Balduzzi”.
Adiconsum chiede all’Aifa di essere audita prima della presentazione dell’accordo al Ministero della Salute (che deve avvenire prima del 13 novembre, quando scadono i 90 giorni concessi dalla spending review per l’adozione del nuovo modello di remunerazione). “L’accordo siglato – denuncia Pietro Giordano, Segretario Generale di Adiconsum – è di una gravità assoluta. Ancora una volta assistiamo al solito rito: la salvaguardia delle caste a discapito della tutela dei consumatori, delle famiglie ed in particolar modo, delle fasce più deboli, come gli anziani e i pensionati”.
“L’accordo siglato dall’AIFA e dalle Associazioni di categoria quali Assofarm e Federfarma – prosegue Giordano – ricadrà interamente sulle famiglie e sulle fasce deboli. Dal 1° gennaio 2013, le famiglie si troveranno ad affrontare per l’acquisto dei farmaci generici e da banco aumenti pesantissimi. Per ogni confezione, infatti, le farmacie incasseranno una quota fissa di 2 euro, una quota premiale di 0,10 euro ed una quota proporzionale fissata nel 3,30% per i prezzi ex factory dei farmaci non soggetti a prescrizione medica. Adiconsum – conclude Giordano – chiede all’Aifa di essere convocata con urgenza prima della presentazione dell’accordo al Ministero della Salute. Non è possibile far passare sulla testa dei consumatori accordi e disposizioni che li riguardano direttamente, senza sentire le loro rappresentanze riconosciute per legge”.
06/11/2012 – 15:35 – Redattore: GA