Eʼ la prima regione dʼItalia per numero di addetti e la seconda per lʼexport. Investiti 400 milioni in ricerca e sviluppo
La Lombardia è la prima regione in Italia e in Europa per numero di addetti nel settore farmaceutico: assorbe circa la metà degli occupati del settore con 28mila unità più 18mila nell’indotto, seguita dal Lazio con 16mila occupati più 6mila. E’ quanto emerge da un rapporto di Farmaindustria. Il report, pubblicato sul sito della regione, è stato rilasciato in previsione del referendum per l’autonomia del 22 ottobre.
La regione è anche leader in Italia per gli investimenti e il numero di occupati in ricerca e sviluppo, che ammontano rispettivamente a 400 milioni di euro e 3mila unità (sono 6.200 in Italia). È seconda regione per l’export, che vale quasi 5 miliardi di euro su un totale nazionale di 21 (al primo posto c’è il Lazio, con 7,6 miliardi). A livello provinciale Milano è in testa seguita da Monza-Brianza e Varese, rispettivamente al quinto e sesto posto nella classifica nazionale. Per quanto riguarda le esportazioni, il capoluogo lombardo si posiziona tra Latina (4 miliardi) e Frosinone (3 miliardi) con un fatturato di 3,1 miliardi. Al settimo posto la provincia di Monza-Brianza, con 792 milioni di euro.
Settore trainante dell’economia italiana – L’Italia è il secondo produttore farmaceutico nell’Unione Europea, dopo la Germania, con il 26 per cento della produzione totale e il 19 per cento del mercato. Un riconoscimento della qualità e dell’innovazione dei prodotti italiani del farmaco. Inoltre, è prima per l’incremento delle esportazioni (+52% in volume e +18% a valore negli ultimi sei anni). A livello nazionale la farmaceutica costituisce uno dei settori trainanti dell’economia: dal 2010 al 2016, infatti, si posiziona al primo posto per crescita della produzione industriale (+13%), export (+52%) e produttività (+19%).
Ricerca e sviluppo, le leve del successo – L’exploit e il riconoscimento internazionale dell’industria del farmaco italiana sono stati supportati dalla scelta delle imprese di investire risorse significative in ricerca e sviluppo, con un’accelerazione del 20% negli ultimi tre anni. Le imprese italiane del settore investono il 17% del valore aggiunto, dodici volte la media nazionale: 1,5 miliardi di euro nel 2016, il 7% del totale degli investimenti del Paese.
La crescita continua – Le prospettive sono positive anche per l’anno in corso. Da gennaio ad aprile, rispetto allo stesso periodo del 2016, l’occupazione è cresciuta del 2,7%, la produzione del 4,7% (la media manifatturiera è dell’1,5%) e l’export del 14% (la media manifatturiera è del 7%).
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