
Il convegno ‘La Scienza per la differenza. La via multidisciplinare alla medicina di genere’, a Roma con il patrocinio della ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella è giunto all’ottava edizione.
La presenza delle donne nelle aziende farmaceutiche è in crescita, si avvicina alla parità. Su 70mila addetti totali, di cui 7mila in ricerca e sviluppo, la componente femminile arriva al 45% sul totale degli occupati. Il 53% lavora in ricerca e sviluppo, il 47% ha funzione di quadro e dirigente. Nel settore l’occupazione femminile ha avuto una crescita del 14% nel periodo 2018-2023 (+22% quella di under 35 e +9% quella totale nel farmaceutico), mentre è al -0,5% la differenza di retribuzione fra uomini e donne nella fascia 30-49 anni, a fronte di un -11,6% della media manifatturiera. Mentre sul totale degli addetti si arriva al -6,9%, rispetto al -14,5% della media manifatturiera. Sono i dati presentati a Roma da Marcello Cattani, president of Farm industry nel corso del convegno La Scienza per la differenza. La via multidisciplinare alla medicina di genere.
«Circa il 92% degli studi clinici sono aperti a tutti i generi, ma la quota femminile sta crescendo progressivamente. Era quasi zero dieci anni fa, ora è il 4% di studi clinici disegnati in maniera specifica per la donna e questa percentuale è destinata a crescere nel tempo e quindi è un diritto che si allarga, che si conquista e nel quale l’industria farmaceutica crede ciecamente».
Diverse le azioni messe in campo per rafforzare la parità di genere: il 71% delle imprese farmaceutiche ha acquisito la certificazione. E il 22% ha iniziato l’iter o lo inizieranno a breve; 91% delle aziende ha sistemi di gestione delle risorse umane per allineare aspettative individuali con quelle organizzative. Oltre il 60% delle aziende ha attuato iniziative in tema di violenza di genere (con campagne di awareness e sensibilizzazione, formazione, progetti con associazioni non profit, corsi di difesa personale).
Numerosi i modelli di welfare e wellbeing sono stati messi in campo dalle aziende: il 91% prevede flessibilità oraria (part-time, smart working, agevolazioni orario ingresso/uscita, permessi); il 58% asili nido, rimborsi spese per istruzione e assistenza domestica; 55% medicina preventiva (per esempio screeening, check-up, campagne di vaccinazione); 47% congedi e aspettative per maternità/paternità più estesi rispetto a legge e contratto nazionale; 42% altri servizi per la conciliazione (per esempio lavanderia, take-away). Per quanto riguarda il benessere psico-fisico e miglioramento stili di vita, il 59% prevede counseling psicologico e workshop su gestione stress; il 55% strumenti per incentivazione o pratica dell’esercizio fisico (per esempio palestra aziendale o in convenzione, campagne informative); il 32% nutrizionista/consulenza dietologica personalizzata; il 29% Life Coaching; il 24% campagne informative sull’healthy ageing. Misure che hanno contribuito a far registrare nelle aziende farmaceutiche un numero di figli superiore del 45% rispetto alla media nazionale.
“Sono 1.200 secondo l’Organizzazione mondiale della sanità i farmaci in sviluppo clinico nel mondo per le donne: 95 per patologie ginecologiche, 190 per tumore all’utero, 83 per tumore alle tube di Falloppio, 558 per tumore al seno, 251 per tumore alle ovaie, 22 per condizioni legate a gravidanza e parto”.
“L’intelligenza artificiale ha fatto registrare una crescita del 400% sull’identificazione di molecole in sviluppo tra il 2020 e il 2023 e un tasso di successo di quelle nella prima fase di sperimentazione clinica tra l’80 e il 90%. E che riduce del 40% i tempi di ricerca preclinica. Oggi gli investimenti nel mondo in nuovi progetti di R&S con l’AI sono di 13 miliardi di euro. Quindi – conclude il presidente di Farmindustria – con l’Intelligenza artificiale risultati più veloci e più precisi permetteranno anche un incremento di trattamenti personalizzati”.
In vista della realizzazione della ‘sanità del terzo millennio’, Schillaci, intervenuto all’evento, ha sottolineato che “l’evoluzione tecnologica è una grande potenzialità da governare e sfruttare in modo corretto con l’obiettivo di perseguire il binomio innovazione-appropriatezza. Ed è dunque cruciale che l’applicazione delle nuove tecnologie in campo medico tenga conto anche delle specificità di ciascuna persona. Mai come in questo momento storico, dobbiamo promuovere una cultura di innovazione responsabile, che favorisca l’eccellenza e lo sviluppo in ambito medico e tecnologico”.
Eugenia Roccella, ministra per le pari opportunità, ha evidenziato come «l’industria farmaceutica è tra le più avanzate dal punto di vista del welfare aziendale, per la presenza di donne nel lavoro, delle pari opportunità per quanto riguarda la carriera. Quindi partiamo da un buon risultato che va allargato ad altre realtà aziendali».
Second Enrico Giorgetti, direttore generale di Farmindustria, ”l’evento di oggi torna al tema della prima edizione”, dieci anni fa, “per valutare i progressi soprattutto dal punto di vista della cultura scientifica e di quella che si è prodotta più generalmente nella società nei dieci anni trascorsi, che hanno portato straordinari cambiamenti nella ricerca, nella demografia e nel contesto geoeconomico e sociale”. Il Paese è cambiato, e la farmaceutica non intende restare indietro. In un’Italia alle prese con la denatalità, le aziende farmaceutiche contano un numero di figli superiore del 45% rispetto alla media nazionale.
Alla tavola rotonda hanno partecipato Giovannella Baggio, presidente del centro studi nazionale su Salute e medicina di genere, Federico Chinni, general manager di Ucb Pharma, Marcello Lanari, docente di pediatria all’Università di Bologna, Flavio Mantelli, chief strategy & innovation officer di Dompé, Francesca Merzagora, presidente della Fondazione Onda, e Francesco Zaffini, presidente della commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale del Senato della Repubblica. Marcello Cattani, presidente di Farmindustria, Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, e Orazio Schillaci, ministro della Salute, chiuderanno il dibattito con le conclusioni.