Secondo gli analisti di Morgan Stanley, l’esternalizzazione della ricerca farmaceutica, tendenza in crescita per Big Pharma, potrebbe portare a profitti tre volte più alti, proprio per i costi d’investimento in ricerca più bassi dal momento che le imprese biotech procedono su molecole già a metà della fase di sviluppo. Un recente studio condotto da Thomson Reuters però stima che le molecole sviluppate all’esterno dell’azienda tendono a fallire molto più spesso nella fase di ricerca, rispetto a quelle sviluppate interamente in-house.
The Financial Times Pag.16 – 09/03/2010 , The Financial Times online – 09/03/2010 da