Le aziende del pharma, fortemente orientate all’export, trovano nell’innovazione tecnologica un alleato strategico per l’ottimizzazione dei processi lungo la supply chain
In un contesto economico complesso e segnato dalla crisi internazionale, l’industria italiana ha conosciuto una fase di stallo, chiudendo il 2011 con una crescita nulla rispetto all’anno precedente. Se il 2012 non è iniziato sotto i migliori auspici, va evidenziata all’interno del panorama manifatturiero una certa differenziazione a seconda dei settori, dovuta alla diversa flessibilità e alla capacità di rispondere rapidamente al quadro competitivo in costante evoluzione, estendendo la propria supply chain oltre i confini nazionali verso mercati più appetibili e profittevoli.
Il comparto farmaceutico, in particolare, ha dimostrato di sapere fare fronte al periodo poco favorevole: nonostante abbia segnato una crescita minima anno su anno (+0,3%), nel dicembre 2011 l’aumento è stato del 10% rispetto allo stesso periodo del 2010. Questi risultati, pubblicati all’interno dell’ultimo Rapporto Assinform, sono da ricondurre alle peculiarità del Pharma italiano, un mercato che da oltre dieci anni si regge sull’export (l’85% della produzione è determinata proprio dalle vendite in territorio straniero) e che quindi è fortemente condizionato dall’andamento delle economie internazionali, piuttosto che dallo stato di salute del nostro Paese. Il volume delle esportazioni testimonia, inoltre, l’alto grado di competitività del settore, che, composto da 334 aziende tra produttori di materie prime e specialità medicinali, costituisce per numero di operatori il secondo a livello europeo.
Le prospettive sul mercato nazionale rimangono, tuttavia, poco incoraggianti: i prezzi hanno continuato a scendere, erodendo ulteriormente i margini unitari, le azioni di contenimento della spesa pubblica nell’ultima parte dell’anno hanno provocato un effetto restrittivo sulla spesa farmaceutica e le molte scadenze brevettuali inficeranno ulteriormente la redditività del settore. Soprattutto alla luce di questi scenari economici, i sistemi informativi rappresentano un valido alleato per le imprese farmaceutiche sia a supporto dei processi di internazionalizzazione sia con l’obiettivo di raggiungere un più alto livello di efficienza lungo tutta la filiera produttiva. Ad esempio, il content management sta acquisendo un’importanza sempre maggiore per gestire i dati dei prodotti e lo scambio di informazioni, strutturate e non, all’interno di una catena del valore sempre più estesa, creando la necessità di ulteriori strati di middleware e più alti livelli di integrazione.
Nel settore farmaceutico, si tratta di un ambito particolarmente sentito in quanto la tracciabilità dei prodotti e la sicurezza del dato, spinte dall’esigenza di compliance alle normative, nonché la trasmissione della conoscenza sono fattori critici per lo sviluppo del business. In quest’ottica rientra anche l’implementazione sempre più diffusa degli strumenti di collaboration, che permettono di condividere all’interno dell’organizzazione inform