Questo l’epilogo dell’inchiesta partita nel luglio 2013, scattata a seguito delle rivelazioni della ex domestica dei due farmacisti. Una sorta di vendetta della donna, licenziata perché sospettata di essere implicata nel maxi furto (70mila euro spariti dalla cassaforte) subìto dai padroni di casa. Per inciso, la donna e il compagno vennero arrestati e sono attualmente sotto processo per il colpo.
Questo l’epilogo dell’inchiesta partita nel luglio 2013, scattata a seguito delle rivelazioni della ex domestica dei due farmacisti. Una sorta di vendetta della donna, licenziata perché sospettata di essere implicata nel maxi furto (70mila euro spariti dalla cassaforte) subìto dai padroni di casa. Per inciso, la donna e il compagno vennero arrestati e sono attualmente sotto processo per il colpo.
Le indagini sull’ipotesi di maxi truffa (50mila euro di danno al servizio sanitario), coordinate dall’attuale procuratore Roberto Rossi, sono state portate avanti dalla Guardia di Finanza di Arezzo e rivelerebbero un meccanismo fraudolento collaudato.
I farmacisti – secondo la ricostruzione dell’accusa – staccavano il talloncino con codice a barre (la fustella) di alcune medicine e le a
L’anziano padre del farmacista, nell’ambito dello stesso processo, è accusato di aver smaltito (bruciandoli) alcuni farmaci invenduti in maniera irregolare.
I protagonisti della vicenda sono difesi dagli avvocati Antonio Bonacci, Piero Melani Graverini e Francesco Molino.
@MattiaCialini
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