L’iniziativa è di Federaisf, che ha inviato le firme a Monti, Passera, Balduzzi e al sottosegretario all’Economia Pollilo chiedendo l’abrogazione di “una norma inutile” che “è contro il libero mercato, umilia il medico, produrrà migliaia di licenziamenti e aumenterà i costi degli ammortizzatori sociali”.
12 NOV – Sono 1.125 le firme che Federaisf, la Federazione delle associazioni di informatori scientifici del farmaco, ha raccolto attraverso il sito web associativo per chiedere l’abrogazione del comma 11 bis dell’art. 15 della legge n. 135/2012, meglio conosciuta come la Spending review. E sono state tutte inviate, accompagnate da una lettera di motivazioni, al presidente del Consiglio Mario Monti, al ministro per lo Sviluppo economico Corrado Passera, al ministro della Salute Renato Balduzzi e al sottosegretario all’Economia Gianfranco Pollilo.
La norma, scrive nella lettera il segretario nazionale della Federaisf Roberto Bevilacqua, obbligando i medici a indicare sulle ricette solo il principio attivo, “pone il problema di incostituzionalità perché palesemente in contrasto con le disposizioni che regolano il libero mercato”.
Questo “senza alcun risparmio o vantaggio per lo Stato”. Piuttosto, “penalizzando la maggior parte delle aziende farmaceutiche con conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro tra gli informatori scientifici del farmaco”.
Per questo Federaisf chiede l’abrogazione della norma e anche “l’intervento dello Stato nella determinazione del prezzo di riferimento dei farmaci generici senza interferire con il libero mercato decidendo arbitrariamente il futuro delle aziende, e di migliaia di posti di lavoro, che nulla hanno a che fare con il risparmio statale”.
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