“Non è vero che le 208 prestazioni non verranno più prescritte. La differenza è che c’è un criterio di appropriatezza e le sanzioni ci saranno solo nel caso di abusi e quando ci sono sprechi enormi. Una prestazione inappropriata non è inutile né superflua, semplicemente non deve essere prescritta a quel paziente”. Lo ha ribadito il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, durante la puntata di Porta a Porta del 28 settembre su Rai Uno in cui si è parlato del cosiddetto Decreto sull’appropriatezza previsto in attuazione dell’articolo 9 quater del Decreto Enti Locali. In ogni caso, ha affermato Lorenzin “è il medico che decide, e se vuole prescrivere quelle prestazioni lo può fare motivando la scelta”.
Riguardo al tema delle sanzioni introdotte dalla Decreto Enti locali, Lorenzin ha teso la mano ai medici: “Se il tema è quello delle sanzioni troviamo una strada, ma non possiamo tornare indietro sull’appropriatezza, sarebbe una sconfitta anche per il medico. In Conferenza Stato-Regioni proporrò di levare alcuni ambiti d’incertezza, cioè che la norma sia applicata in modo uniforme in tutta Italia e che ci sia la garanzia che le cose vadano fatte bene e in modo omogeneo”.
Il Presidente del Consiglio superiore di sanità, Roberta Siliquini, che ha affiancato il Ministro nel confronto televisivo con i medici, ha difeso il decreto. “L’elenco delle 208 prestazioni mette davanti a tutto il cittadino e la sua salute. La lista è stata stilata sulla base di studi scientifici e ricordiamo che gli esami inutili comportano anche rischi per la salute”.
Vedi la puntata di Porta a Porta
Ministero della Salute – Data di pubblicazione: 29 settembre 2015
Related news: L’appropriatezza in TV. Un’altra occasione mancata per fare chiarezza sulla vera posta in gioco THEl dato sconcertante che emerge dal dibattito tra i sanitari in studio e il ministro Lorenzin è l’assenza di un contraddittorio sui risvolti e la genesi di un decreto comunque inadeguato. E cioè la progressiva smobilitazione del Ssn attraverso continui tagli lineari
Porta a Porta e quel processo sommario ai medici. In un curioso scambio di ruoli e professioni- il giornalista fungeva da PM, e tutti e tre –giornalista, Ministro e Presidente CSS- anche da medici. Fino al punto da sapere come si esercita questa professione, che cosa è utile e che cosa non, in uno spacchettamento dei suoi atti e funzioni da far invidia ai costruttori di giocattoli Lego. Inutile il tentativo di difesa dei medici, già perdenti in partenza per il solo fatto di “esercitare” questa professione.
Italiani bocciano Decreto appropriatezza: 7 su 10 dicono no e il 49% è contrario alle sanzioni. Lorenzin: “Sta a noi e ai medici rassicurare i pazienti”. I medici: “Dietro il decreto solo tagli”. Continua in TV la maratona sul decreto appropriatezza e il ministro prova a gettare acqua sul fuoco della protesta medica: “I medici rischiano soltanto davanti ad abusi grandi e macroscopici”. Ma per i medici questo decreto nasconde solo tagli al fondo