In tempi di federalismo e proliferazione di obblighi prescrittivi per quante sono le regioni italiane, pare proprio che anche l’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, possa seguire lo stesso destino, dando vita a tanti enti regolatori quanti ne serviranno per assecondare le bizze di governatori, assessori e manager aziendali. Se n’è parlato al Festival della salute, organizzato a Viareggio nei giorni scorsi, e sul tema è intervenuto Cesare Cursi, senatore Pdl, presidente dell’Osservatorio sanità e isalute e già sottosegretario alla Salute nel precedente governo Berlusconi. Cursi non ha risparmiato critiche al progetto: «Disperdere l’Agenzia italiana del farmaco in più uffici regionali sarebbe un grave errore. Un fatto che avrebbe ripercussioni negative sulla tutela della salute dei cittadini». Tanto per fare qualche facile ipotsesi, non è diffìcile immaginare la migrazione da una regione all’altra per ottenere farmaci che abbiano differenti disponibilità e costo: sperequazioni e abusi sarebbero all’ordine del giorno. Cesare Cursi ha però ribadito la sua fede in un federalsimo solidale. «Per quanto mi riguarda sono favorevole a soluzioni federaliste, ma in tema di sanità e salute l’esigenza della univocità in tutto il territorio nazionale è fondamentale. Soprattutto – conclude il senatore – in quelle regioni più in difficoltà e con meno risorse. Anzi è proprio in quelle zone che lo Stato deve intervenire per ristabilire un equilibrio».
Corriere Medico del 01/11/2008 N.23 GIOVEDI 9 OTTOBRE 2008 p. 4
af