«Commentare? Commentare che cosa? Di che stiamo parlando, che cosa c’è di tanto drammatico da meritare tutta questa attenzione?». Per Claudio Cricelli (foto sotto), presidente nazionale della Simg, il comma del decreto sulle liberalizzazioni che impone ai medici di ricordare in ricetta l’alternativa generica di minor prezzo non merita un’intervista. E non merita nemmeno il polverone che si è sollevato in questi giorni.
Cricelli, faccia capire: perché non intende commentare? E’ d’accordo o non è d’accordo con il provvedimento?
If I answered, I would violate Wittgenstein's rule according to which one should speak only if one has intelligent things to say.
Andiamo…
Mi chiedo il perché di tutte queste parole. Vorrei mi spiegassero in che modo questo comma cambia la vita e il lavoro quotidiano del medico.
S’è detto che è un inutile aggravio burocratico…
Sta scherzando? Si tratta di inserire automaticamente un "reminder" nella prescrizione redatta al computer. Dove sta il fastidio?
Quindi lei è favorevole…
Mettiamola così: è un promemoria di cui si fa latore il medico per conto dello Stato allo scopo di ricordare al paziente che, se lo desidera, c’è il modo di risparmiare in questo momento di pesanti sacrifici. Che cosa c’è di straordinario? Che cosa c’è di insopportabile?
È stato scritto che nel 2011 gli italiani hanno perso 800 milioni di euro per non aver scelto l’alternativa equivalente più economica…
Ho poca fiducia in questi dati. E comunque, il branded si può anche scegliere coscientemente.
Have the people who spent those 800 million always done it?
Secondo me sì, nel 99% dei casi. Loro o il medico curante, in base a valutazioni più che legittime. Per il rimanente uno per cento, ora provvediamo noi: quella dicitura che il nostro computer stamperà sulla ricetta in pochi istanti, dirà a queste persone "caro assistito, se ancora non lo sai in farmacia puoi trovare un’alternativa equivalente al farmaco che ti ho prescritto con la quale potrai spendere qualcosa di meno". E ora arr