Corte dei Conti: inaugurazione anno giudiziario
Squitieri: taglio risorse in sanità porta a delineare particolari modelli territoriali e diversità d’accesso dei cittadini ai servizi
La spending review ha effetti parziali e ha posto solo sullo sfondo il tema essenziale dell’interrelazione con la qualità dei servizi aprendo la strada invece a operazioni meno mirate di contrazione, se non di soppressione, di prestazioni alla collettività. Si sono esauriti “i margini di flessibilità acquisiti in sede europea” e rallenta la flessione del deficit. Tra le condizioni indicate per la ripresa ci sono gli investimenti pubblici, ma spesso “le illegalità trovano nella complessità e nella moltiplicazione delle leggi spazi fertili”.
“Nel nuovo quadro dei controlli sono state estese alle Regioni a statuto ordinario le disposizioni sul giudizio di parificazione del rendiconto generale dello Stato, istituto già da tempo applicato nelle Regioni ad autonomia differenziata in forza delle rispettive norme statutarie, ad eccezione della Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste”.
Particolari verifiche sono state condotte sulla situazione nelle Regioni sottoposte a Piano di rientro dall’eccesso di deficit sanitario.
La Corte dei Conti segnala anche in merito ai controlli sui servizi sanitari, che “l’analisi ha fatto emergere alcune criticità diffuse sull’intero territorio nazionale quali, ad esempio, l’adozione in ritardo dei bilanci di esercizio, che disattende la tempistica prevista a livello nazionale e regionale, nonché la scarsa attenzione al bilancio preventivo, che avendo natura di budget previsionale, si pone quale strumento fondamentale per la programmazione e il controllo dei costi”.
Comunque “i margini di risparmio dal lato delle spese potrebbero rivelarsi limitati”, afferma Raffaelle Squitieri, presidente della Corte dei conti, che evidenzia come “le illegalità trovano nella complessità e nella moltiplicazione delle leggi spazi più fertili per fare presa, piuttosto che presidi od ostacoli al loro diffondersi”. Per la Corte dei Conti “l’efficiente funzionamento della macchina della giustizia, quale strumento principe di contrasto all’illegalità, costituisce un elemento decisivo per contribuire allo sviluppo e alla crescita del Paese”. E gli investimenti pubblici sono condizione per la ripresa. “Recuperare adeguati livelli di intervento pubblico nel campo delle opere – ha sottolineato Squitieri – non rappresenta solo una condizione chiave per il rispetto della clausola europea sugli investimenti richiesta dal governo, ma costituisce anche, e soprattutto, la condizione per ottenere adeguati livelli di crescita, riassorbendo un ritardo nelle dotazioni infrastrutturali che rischia di incidere sul potenziale competitivo del Paese”.
“I margini di flessibilità acquisiti in sede europea sono interamente utilizzati nella manovra di finanza pubblica per il 2016”, spiega Squitieri all’inaugurazione dell’Anno giudiziario.
In tal modo si mantiene il profilo discendente del deficit dei conti pubblici che, tuttavia, assume una cadenza più rallentata, restando, comunque, al di sotto della soglia del 3 per cento.
Una particolare attenzione è poi riservata agli investimenti pubblici in infrastrutture, per i quali l’intento dichiarato è di invertire una tendenza, ormai pluriennale, verso un continuo declino.
L’esperienza degli ultimi anni dimostra che le azioni volte al riassorbimento delle spese in eccesso hanno sottoposto le amministrazioni centrali e territoriali ad un delicato compito di ricalibrazione degli interventi.
E’ stata anche effettuata una specifica indagine sui profili economici e finanziari degli organismi partecipati dagli enti territoriali, anche con riferimento all’impatto che le esternalizzazioni hanno avuto sui bilanci degli enti partecipanti: meno del 20 per cento dei Comuni ha dichiarato di non possedere partecipazioni; di 11 queste, poco più di un terzo riguarda i servizi pubblici locali, pur rappresentando una parte significativa del valore della produzione (più del 70 per cento dell’importo complessivo); netta è la prevalenza degli affidamenti in house, essendo risultato irrisorio il numero di servizi affidati con gara (meno di 100 ad impresa terza e circa 400 a società mista, su un totale di oltre 26 mila)
- Relazione orale del presidente della Corte dei conti Raffaele Squitieri (PDF, 145 Kb)
- Relazione scritta del presidente della Corte dei conti Raffaele Squitieri (PDF, 1110 Kb)
LA NOTIZIA CENSURATA: RENZI COMPROMETTE LA SALUTE DEGLI ITALIANI
Quello che i giornali non hanno scritto sulla annuale relazione della Corte dei Conti
di Giorgio Cremaschi – L’AntiDiplomatico – 19/02/2016
Soprattutto all’informazione di regime è piaciuto enfatizzare le critiche della Corte alla gestione governativa della spending review. In questo modo si è potuto accreditare l’idea che il governo in fondo sia uno spendaccione e che ci sarebbero ancora un bel po’ di tagli da operare, nella spesa pubblica e nello stato sociale. Così si è lavorato a due obiettivi: non approfondire troppo la critica a Renzi che vive un chiaro momento di difficolta, e indicargli la via di uscita. Cioè quella di proseguire sulla strada indicata da Draghi, da Monti, dalla Troika, quella delle controriforme liberiste che hanno distrutto la Grecia.
Non sappiamo se i giudici della Corte dei Conti abbiano anch’essi accettato questa interpretazione della loro relazione per amore di quieto vivere.
Ma sta il fatto che quella relazione non dice le banalità dei titoli dei giornali, ma in realtà presenta un dato terribile. I tagli lineari fatti alla spesa pubblica da questo governo, che si sommano a quelli precedenti, hanno compromesso, la Corte usa proprio questa parola, la funzionalità e la stessa fruizione di prestazioni e servizi fondamentali.
In particolare la Corte sottolinea che questa compromissione è avvenuta nella sanità, con un danno irreversibile, aggiungiamo noi, alla salute e alle aspettative di vita della parte piu povera e più debole della popolazione.
Anni fa il PD criticava ferocemente la politica dei tagli lineari del ministro del tesoro Tremonti. perché non si poteva tagliare allo stesso modo le spese militari e quella per la sanità e la scuola. Ora il PD al governo pratica assiduamente quella scelta che criticava, anzi fa peggio perché mentre taglia la sanità aumenta le spese militari. Così la salute viene compromessa per chi non può permettersi di ricorrere alla sanità privata e a pagamento. Che ovviamente prospera e distribuisce regali ai politici compiacenti, come Lombardia insegna.
Intanto le statistiche ci segnalano un inspiegabile (?) improvviso aumento della mortalità, da 50 a 60000 persone all’anno a seconda di come si leggono i dati. E anche l’allungamento dell’aspettativa di vita, usato per giustificare tutti tagli alle pensioni, pare essersi fermato. Certo in questo modo, con l’aumento della mortalita tra gli anziani, il sistema pensionistico pubblico potrà godere di bilanci migliori..Ma non mi sembra un bel risultato.
Se il sistema informativo non fosse in mano a banchieri e industriali, forse la notizia che i tagli di bilancio hanno compromesso la salute degli italiani sarebbe nei titoli di testa. Siccome così non è, lo affermiamo noi nel nostro piccolo e con il nostro linguaggio :
I TAGLI ALLA SANITÀ SONO ATTI CRiMINALI IMPUNITI CHE FANNO DECINE DI MIGLIAIA DI VITTIME!
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Judgment 181/2015 Corte Costituzionale