Nell’indice annuale di “Transparency international” Bulgaria, Grecia, Italia, Romania e Croazia restano i Paesi più infetti d’Europa, mentre nel mondo l’Afghanistan mostra progressi
venerdì 5 dicembre 2014 – italintermedia
Nell’area balcaniva la Croazia viene classificata al 61 ° postosu 175 paesi nel mondo, rispetto alla posizione dello scorso anno è salita una posizione anche se l’indice di percezione della corruzione rimane molto alto e viene calcolato in 48, a differenza di due anni fa, quando era a 46 .
Se si considerano i Paesi della ex Jugoslavia, il solo in cui la corruzione sia inferiore è la Slovenia, seguono Croazia, Macedonia, Montenegro, Bosnia-Erzegovina e la Serbia. Su scala mondiale,invece, Cina, Turchia e Angola appaiono le nazioni più corrotte secondo l’indice, pur avendo registrato una crescita economica media di oltre il 4 per cento negli ultimi quattro anni.
La Danimarca al contrario è al top dell’indice con 92 su un massimo di 100 punti, il che significa che il settore pubblico viene considerato “molto pulito.” La Corea del Nord e la Somalia condividono l’ultimo posto al mondo con otto punti ciascuna ed in posizion moltio simili vengono classificati anche anche Sudan, Sud Sudan e Afghanistan. Kabul tuttavia, che ha cercato di fermare un conflitto trentennale, rappresenta anche una delle sorprese di quest’anno, in quanto nell “Corruption Perceptions Index” è salito nella scala di quattro punti.
“La scarsa efficienza del sistema educativo, il traffico di farmaci contraffatti, le elezioni ottenuti attraverso il danaro sono solo alcune delle conseguenze della corruzione del settore pubblico – si legge nel commento alla classifica, firmato da Jose Ugaz – – sono gli elementi che minano la giustizia e lo sviluppo economico, distruggendo la fiducia del pubblico in capi di governo e politici. La corruzione è un problema in tutti i Paesi, anche quelli che appaiono “puliti” devono agire cercando di fermare le spinte corruttive”.
La corruzione è aumentata ovunqe in alcune delle economie in più rapida crescita, dal momento che la crescita ha incoraggiato l’abuso di potere: ” Il Corruption Perceptions Index 2014 dimostra che la crescita economica e gli sforzi per fermare la corruzione vengono vanificati quando i leader e gli alti funzionari commettono abuso di autorità per l’assegnazione di risorse pubbliche ottenendo guadagni privati – continua Ugaz – la corruzione che dilaga nelle principali economie non soltanto blocca i fondamentali diritti umani dei più poveri, ma crea anche problemi di gestione e di instabilità. I Paesi che si trovano in fondo all’ indice dovrebbero adottare misure radicali contro la corruzione a vantaggio dei loro cittadini, mentre quelli in cima alla classifica devono fare in modo di non esportare pratiche di corruzione nelle aree in via di sviluppo.”
Il ” Perception Index” viene prodotto dal 1995 come strumento di “anti-corruzione” e mira a sensibilizzare sul problema della corruzione su scala globale incoraggiando le autorità a migliorare la lotta contro la corruzione nelle istituzioni pubbliche. Il CPI è frutto di una ricerca che genera una graduatoria dei Paesi in base alla valutazione del grado di corruzione ed all’ l’indicatore comune di percezione della corruzione nel mondo su una scala da 0 a 100, dove 0 rappresenta una nazione percepita come molto corrotta. Le valutazione negative si basano su un totale di 12 test effettuati da 11 istituzioni indipendenti, mentre gli intervistati sono uomini d’affari e analisti. Croazia è stato coperto con un totale di nove studi, con la gamma di punteggio di 31 a 66.
Source . Agencies