Roche può e vuole fare la sua parte, a servizio dei Pazienti, della Cittadinanza, del Paese.
Pioniera nell’innovazione, Roche è a fianco del coraggio degli Italiani da 120 anni: i suoi test e le sue terapie raggiungono ogni giorno milioni di cittadini.
Ma la nostra ordinarietà non ci basta.
Vogliamo intercettare i bisogni cogenti del sistema in cui operiamo e mettere a disposizione i nostri prodotti, le nostre risorse economiche ed umane, il nostro network di partner perché tutto concorra, in modo sistemico, a supportare il nostro Paese, il SSN e le Istituzioni.
Abbiamo identificato 4 aree di bisogno legate a questa emergenza dove potremmo intervenire mettendo a disposizione i nostri asset (prodotti, persone, risorse economiche, network) con una logica non solo reattiva ma generativa e produttiva di valore e opportunità non ordinarie e non convenzionali.
Una situazione eccezionale richiede azioni eccezionali e nuove: da qui nasce “Roche si fa in quattro”.
- Primo bisogno: non esiste una terapia per il trattamento del CORONAVIRUS. Roche si impegna a fornire alle Regioni in forma gratuita e per il periodo di emergenza Tocilizumab (RoActemra®), fatte salve le scorte necessarie a consentire la continuità terapeutica ai pazienti affetti da patologie per cui il prodotto è autorizzato. RoActemra® non è indicato dalle autorità regolatorie per il trattamento della polmonite da COVID-19 ma la comunità scientifica sta dimostrando interesse al suo utilizzo a seguito di alcuni dati preliminari emersi in un studio indipendente cinese. A questo proposito rinviamo alla comunicazione separata in cui sono fornite maggiori specifiche relative alla disponibilità qui sintetizzata.
- Secondo bisogno: le risorse umane del SSN, della Protezione Civile e di organizzazioni di volontariato sono sotto una straordinaria pressione: non ci sono risorse sufficienti per gestire l’onda d’urto di richieste della Cittadinanza. Roche Italia può contare su un patrimonio di circa 1000 persone altamente professionalizzate. Il 50% opera capillarmente sul territorio ed è in possesso di
un titolo di laurea di natura medico scientifica: per tutte queste persone, Roche ha volontariamente e anticipatamente bloccato l’attività di informazione scientifica face to face a operatori sanitari. Riteniamo sia un non senso concettuale che una parte del sistema sia in affanno ed un’altra sia forzatamente ed inevitabilmente “in pausa”. Vogliamo proporre alle nostre persone una ipotesi di “volontariato di competenze”. Il nostro capitale umano e professionale potrebbe essere “prestato” su base volontaria durante il periodo di emergenza per offrire supporto/consulenza telefonica alla cittadinanza che ne facesse richiesta collaborando con la Protezione Civile e/o le Associazioni di Volontariato che già svolgono questo difficile compito di argine, governo e indirizzo dei Cittadini. Abbiamo già avviato un dialogo con una organizzazione di volontariato e cogliamo l’occasione di proporre medesima disponibilità al Responsabile della Protezione Civile.
- Terzo bisogno: le risorse economiche e organizzative a disposizione del sistema non sono sufficienti a fornire a operatori e strutture sanitarie le dotazioni di cui necessitano in un periodo emergenziale. Roche si impegna a donare 1 milione di Euro per: l’acquisto e consegna alle Regioni che ne facciano richiesta, di materiale utile per la gestione dei pazienti affluenti le Terapie Intensive (caschi mono-uso per la ventilazione) e per la dotazione, in collaborazione con la Federazione Italiana di Medici di Medicina Generale e Cittadinanzattiva, di dispositivi di sicurezza individuale ai Medici di Medicina Generale (occhiali protettivi)
- Quarto bisogno: lo sforzo di isolamento sociale richiesto alla cittadinanza (Decreto “Stai a Casa”) richiede non solo disciplina e senso civico individuale e collettivo, ma anche resilienza emotivo-psicologica particolarmente gravosa per le giovani generazioni. L’isolamento sociale sta peraltro inevitabilmente impattando la sostenibilità economico- finanziaria di alcuni comparti produttivi. Roche, si impegna a investire 100mila Euro per avviare la campagna “Stai a casa, Leggi un libro” attraverso la quale donerà ai giovani under 25 dei territori in cui opera e in collaborazione con i rispettivi Assessorati alla Cultura (Comune di Milano e Monza Brianza) un libro accompagnato da materiale informativo utile ad aumentare la consapevolezza delle giovani generazioni sul tema della centralità del senso civico individuale e collettivo soprattutto in una fase di emergenza sanitaria.
Vogliamo essere al fianco del coraggio delle Istituzioni centrali e regionali, dei medici, degli infermieri, di tutti gli operatori sanitari e volontari cui porgiamo il nostro ringraziamento per la loro capacità di esprimere molto di più del semplice spirito di servizio.
Il nostro GRAZIE va all’integrità, alla passione e all’inestimabile coraggio che consentiranno al nostro amato Paese di affrontare e superare una difficoltà che avrà il pregio di unirci ancora di più.
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