La chiusura delle fabbriche cinesi, che riforniscono le industrie farmaceutiche, mette in pericolo i rifornimenti di materie prime e principi attivi necessari a produrre i medicinali.
La legge per tutti – 13 febbraio 2020
Il protrarsi dell’emergenza coronavirus sta provocando la contrazione dei commerci a livello mondiale; tra i vari modi in cui il coronavirus colpisce l’economia, oggi emerge il fatto che la chiusura prolungata delle aziende cinesi mette in serio pericolo i rifornimenti di materie prime necessarie a produrre drugs. Questo rischia di provocare a breve una carenza di medicines in tutta l’Europa.
L’Academie sottolinea infatti che “a causa delle numerose maglie della catena di produzione, basta un disastro naturale o sanitario, un evento geopolitico, un incidente industriale, per portare all’interruzione
“In questo contesto – sottolinea – bisogna creare le condizioni di una rilocalizzazione in Europa della sintesi dei principi attivi (e di alcuni eccipienti essenziali) per raggiungere, gradualmente, una indipendenza a livello europeo, in particolare per i farmaci essenziali, quali antibiotici, antitumorali ecc”.
Ma l’Europa non è la sola colpita. Dalle pagine del Financial Times, Kunal Dhamesha, analista farmaceutico di SbiCap Securities, afferma che “tutta l’industria pharmaceutical mondiale dipende fortemente dalla Cina” e “il punto cruciale dipenderà da quando riapriranno le aziende”. Ad esempio, l’India, il più grande esportatore mondiale di medicinali generici, acquista il 70% delle sue materie prime farmaceutiche in Cina.
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