Campanello d’allarme dai farmacisti ospedalieri: pubblicati i primi dati su criticita’ di farmaci e dispositivi medici, raccolti grazie alla rete nazionale-emergenza COVID.19 avviata da SIFO
Qual è la situazione di carenza e indisponibilità su tutto il territorio dei farmaci e dispositivi in questo periodo di emergenza COVID-19? La Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei servizi farmaceutici delle Aziende Sanitarie (SIFO) ha avviato in queste settimane a Rete nazionale – Emergenza COVID-19 come canale interattivo di condivisione di documenti, best practice e segnalazioni da parte dei farmacisti ospedalieri e dei Servizi farmaceutici territoriali SIFO, che quotidianamente sono chiamati a rispondere ai bisogni dei pazienti, delle Aziende Sanitarie e delle Cabine di Regia Regionali e che, per questo, hanno il ‘polso’ della situazione.
“L’impegno quotidiano dei farmacisti ospedalieri e dei Servizi farmaceutici territoriali, nella prima linea di questa emergenza senza precedenti, ha prodotto una raccolta informativa riguardante le carenze più significative su tutto il Paese”, è la sottolineatura di Simona Serao Creazzola, presidente SIFO, “La capillarità del nostro osservatorio e delle sue rilevazioni sul campo, permette, ancora una volta da oggi, di mettere a fattor comune le similitudini e le differenziazioni territoriali. I primi dati che desideriamo condividere con istituzioni e Agenzie centrali, esprimono carenze che permettono di intuire la difficoltà con cui oggi ci troviamo a gestire sia i pazienti COVID-19 che anche i pazienti con altre patologie che in questo momento subiscono, loro malgrado, una contrazione di disponibilità di farmaci. È opportuno che tutti – colleghi, personale medico, istituzioni, stakeholders del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) – siamo coscienti di come l’emergenza si stia abbattendo sul sistema di approvvigionamento di farmaci al letto del paziente”.
Da oggi è possibile offrire quindi – grazie alla “Rete nazionale – Emergenza COVID-19” – un primo quadro sintetico
È da tener presente che questo “quadro delle indisponibilità e delle carenze” varia continuamente nel tempo, sia perché varia la situazione pandemica nelle varie regioni sia perché l’AIFA ha autorizzato le aziende produttrici all’importazione dall’estero della quasi totalità dei farmaci carenti. Su quest’ultimo aspetto, sono diverse le aziende che si stanno organizzando, consce che tutto il mondo ormai richiede gli stessi prodotti per superare l’empasse creatasi a causa dell’epidemia.
Ecco l’elenco delle maggiori criticità segnalate da SIFO:
DRUGS
Le carenze sono segnalate in particolare su:
– Antivirali: ritonavir/lopinavir, darunavir/cobicistat, remdesivir
– Curari-Miorilassanti muscolari: cisatracurio, rocuronio, atracurio
– Anestetici: propofol, remifentanil
– Antibiotici: piperacillina/tazobactam; azitromicina
– Antibatterici: claritromicina
– Antitrombotici: eparina sodica
– Antimalarici: idrossiclorochina
– Antiemorragici: acido tranexamico
– Immunosoppressori: tocilizumab
MEDICAL DEVICES
Le carenze sono segnalate in particolare su:
– Dispositivi di Protezione Individuale (DPI): guanti, mascherine, FFP2, FFP3, camici sterili
– Caschi per la ventilazione non invasiva (NIV)
– Tamponi naso – faringei
– Dispositivi dedicati ad apparecchiature per alti flussi
– Materiali per ventilazione meccanica a pressione positiva continua (CPAP): tubi, maschera, fasce elastiche.
– Difficoltà periodica nel reperimento di disinfettanti: a questo le farmacie ospedaliere stanno ormai provvedendo in proprio con la produzione continua di disinfettanti in loco, seguendo le indicazioni e le prescrizioni normative, nonostante la difficoltà di reperimento dell’alcool, ingrediente fondamentale nella preparazione dei gel igienizzanti;
– Difficoltà organizzativa e di procurement in quanto – anche in questo periodo di emergenza – in alcuni ospedali le Direzioni applicano rigidamente il Codice degli Appalti (Decreto Legislativo 56/2017 e DL 124/2019) con notevole rallentamento delle procedure di acquisizione;
– Gli attuali Blocchi delle frontiere e delle importazioni portano a ritardi nella consegna di farmaci importati dall’estero (ad esempio il già citato cisatracurio, uno dei più diffusi miorilassanti muscolari, proveniente dall’India) con pesanti ricadute sui pazienti critici.
“Guardando i dati che oggi comunichiamo – osserva Simona Serao Creazzola – dobbiamo ricordare che esiste un problema ospedaliero delle carenze, ma c’è una criticità territoriale altrettanto rilevante che, di conseguenza, si ripercuote sulla cura delle patologie croniche ed anche sulla presa in carico territoriale del COVID-19. Questa ormai è riconosciuta come una soluzione importante per decongestionare gli ospedali al collasso ed uscire dall’emergenza gestendo il lungo termine”.
“Di fronte a una situazione così impegnativa i farmacisti ospedalieri stanno assicurando una presenza costante, coraggiosa e instancabile – sottolinea in conclusione la presidente SIFO – affrontando turni di lavoro intensissimi per assicurare ai clinici e ai pazienti il massimo della risposta durante questo periodo critico, operando al massimo grado in ambiente galenico per offrire soluzioni sicure alle richieste di preparazioni e farmaci. Occorre che tutto il Paese sia cosciente che non è mai stata sperimentata una gestione così pesante di indisponibilità di farmaci e di dispositivi, e – non da ultimo – purtroppo anche di personale farmacista. È necessario pertanto, che ognuno continui ad impegnarsi al massimo, nel seguire tutte le norme di sicurezza e distanziamento sociale per aiutare il SSN ad allentare l’attuale pressione sanitaria generata dalla pandemia”.
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