Per “mRNA-1273” è iniziata la prima fase sperimentale sull’uomo
Il Piacenza – Rosanna Cesena – 30 marzo 2020
Case farmaceutiche e ricercatori di tutto il mondo stanno lavorando per arrivare, al più presto ai test sull’uomo per sconfiggere il coronavirus. Per avere a disposizione un vaccino, come per i farmaci, sono però richiesti tempi lunghi. Il 16 marzo è iniziato presso il National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID) del
“Questa prima sperimentazione – diretta dal professor Anthony Fauci, Immunologo – dovrebbe coinvolgere 45 persone adulte e sane con una età tra i 18 e 55 anni, per circa sei settimane e si prevede di poter avere i primi risultati entro luglio-agosto. Il vaccino non sarà disponibile per l’epidemia attualmente in corso, ma il suo sviluppo potrebbe essere comunque utile se dovessero verificarsi altre epidemie, sia del virus Sars – CoV – 2 che di coronavirus simili che dovessero colpire l’uomo”- ha precisato il professor Fauci.
Per sviluppare il vaccino mRNA, il team di ricercatori si è basato su una tecnologia innovativa che sfrutta la sequenza di materiale genetico del virus (RNA) per immunizzare l’organismo; il nuovo vaccino a mRNA ha il compito di codificare la proteina Spike e lo scopo è quello di simulare una infezione naturale per innescare una
risposta immunitaria più potente, in grado di proteggere dalla infezione del nuovo coronavirus.
Lo studio di fase 1 è quello che valuta la sicurezza di un principio attivo in un campione molto ristretto di partecipanti sani. Sotto stretto controllo medico, ai volontari vengono somministrati due dosi del vaccino tramite iniezione intramuscolare, a distanza di circa 28 giorni e verranno monitorati rigorosamente nell’arco di tempo tra le due vaccinazioni e a un anno dopo la seconda somministrazione. Infine, saranno prelevati campioni di sangue per misurare e analizzare le loro risposte immunitarie al vaccino sperimentale.
In Italia, a Pomezia, polo industriale a sud di Roma, negli stabilimenti della IRBM, Presidente il dottor Piero Di Lorenzo, si producono le prime mille dosi di un vaccino sperimentale che l’Istituto Jenner della Università di Oxford comincerà a testare nei prossimi mesi. Il vaccino è costruito utilizzando un adenovirus (che può causare il
La sperimentazione sull’uomo, se tutto procede bene, potrebbe iniziare in autunno, ha riferito Sarah Gilbert del Jenner Institute. Anche gli israeliani del Galilee Research Institute (Migal) di Israele, stanno lavorando su un vaccino, partendo da uno testato per un coronavirus che colpisce i polli, ma non hanno ancora un prodotto specifico da avviare alla sperimentazione clinica in breve tempo. Ricercatori della Università australiana di Queensland, in tre settimane hanno prodotto un vaccino basato sulla tecnologia “Molecolar Clamp” (morsetto molecolare ) che potrebbe essere ancora più efficace nel creare una risposta immunitaria al virus. Zheng Zhongwei, Direttore del Centro per lo sviluppo della scienza e della tecnologia della Commissione Sanitaria Nazionale ha annunciato che sono in fase di sperimentazione su animali diversi prodotti messi a punto da alcune Università ed Enti di ricerca cinesi e che saranno disponibili per la sperimentazione a breve.
I TEMPI DELLA SPERIMENTAZIONE CLINICA
Dopo aver identificato il potenziale vaccino sono necessari studi di laboratorio (sperimentazione pre-clinica),
Come funzionerà esattamente il vaccino contro il Covid-19 della IRBM?
Non è altro che un virus di un normale raffreddore che viene depotenziato e viene usato come shuttle nel quale viene inserito il gene depotenziato della proteina Spike del Covid 19, già sintetizzato dallo Yenner Institute della
Lo Yenner Institute già a dicembre, quando i cinesi hanno isolato e sequenziato il virus, ha sintetizzato immediatamente il gene della proteina Spike, che è la proteina del coronavirus, cioè la parte cattiva del virus, la parte contagiosa.
I ricercatori dello Yenner hanno potuto sintetizzare subito questo gene della proteina del Covid-19 mettendo a frutto uno studio di vent’anni. Dieci anni fa, per dire, hanno messo a punto il vaccino anti-MERS. Spike, entrando nello specifico, è una glicoproteina che si unisce al recettore ACE2 usando come attivatore un enzima delle cellule ospiti, la proteasi TMPRSS2.
Per cui, pur essendo depotenziato, induce l’organismo a produrre degli anticorpi, che saranno preziosi nell’ipotesi in cui il corpo venisse aggredito dal vero gene della proteina Spike.
Il fatto che questo vaccino venga messo a punto da due expertise già collaudate, una per la MERS e l’altra per ebola, pone i presupposti per essere più che ottimisti sulla non tossicità e sull’efficacia del vaccino.
IRBM