Mentre per medicina generale e pediatria di libera scelta la trattativa sulla convenzione nazionale si fa in salita ed è atteso lo sciopero il 19 maggio di Fimmg e Fimp (e Cipe), per gli specialisti ambulatoriali ci sono margini per riaprire il tavolo. Giovedì c’è stata una riunione tra l’agenzia interregionale per la contrattazione Sisac e i sindacati Sumai, Smi-Fespa, Uil-Fpl e Cisl ed è stato definito un calendario di incontri con riunioni per il 21, il 27 e 28 maggio. «Il primo incontro è stato positivo anche se l’esame del nuovo articolato è ancora alle prime battute», fa sapere Robert Lala, segretario del sindacato leader Sumai-Assoprof.
«Abbiamo letto i primi 11 articoli, di cui una parte di carattere generale, che fa da cornice all’accordo, e un’altra che riguarda la natura organizzativa di Aft e Uccp. Durante la riunione – prosegue Lala – abbiamo evidenziato un clima di condivisione. Sono stati fatti alcuni rilievi, mentre altri saranno definiti in forma scritta nella riunione che si terrà la prossima settimana». Anche per Cosimo Trovato, portavoce di Fespa (Federazione Specialisti Ambulatoriali) «si parte con una ritrovata volontà di dialogo, anche se restano sul tavolo tutti i problemi legati alle risorse e ai limiti della legge Balduzzi, tanto è vero che abbiamo ritenuto opportuno sottoscrivere il documento unitario dell’Intersindacale (Smi-Snami-Intesa-Triplice, ndr) che chiede interventi seri e concreti per il settore».
Smi Fespa conferma «la netta opposizione allo sciopero del 19 maggio di Fimmg e Fimp, che non vede l’adesione di nessuna sigla della specialistica ambulatoriale e la forte presa di distanza degli altri sindacati della medicina generale e della pediatria». Ma possono convivere in un sindacato anime che firmano una convenzione e ne bocciano un’altr,a posto che si parte dallo stesso atto d’indirizzo? Trovato distingue: «Medici di famiglia e pediatri sono liberi professionisti convenzionati che hanno investito sulla dotazione e sulla struttura, sull’informatizzazione e i servizi dello studio, sul personale. Noi specialisti Asl parasubordinati ci ritroviamo apparecchi e strutture a disposizione, anche se in certe regioni come la mia Sicilia l’informatizzazione arriva ora.
E’ chiaro che un atto d’indirizzo che prevede che medici e pediatri finanzino le aggregazioni con loro incentivi non sia gradito dalle rispettive categorie. Noi chiediamo di riportare investimenti sul territorio in modo da non svantaggiare le regioni in piano di rientro, più vincolate nei loro sforzi finanziari, e per una specialistica più uniforme sul territorio italiano ci battiamo. La speranza è che alla fine se portassimo a casa qualche ammorbidimento della parte pubblica su Aft e Uccp la nostra trattativa possa fare da volano alle altre due».
Mauro Miserendino – Sabato, 16 Maggio 2015 – Doctor33
La ” bella sorpresa ” del Governo: il medico diventa una roulette
Pediatri, riforma contro i bambini? – Pediatri, i bambini non vanno in piazza