La firma del rinnovo oggi potrebbe tirare la volata dell’accordo
Tempi stretti per il patto sulla produttività tra imprese e sindacati. Ad annunciarli è il presidente di Confindustria Squinzi, secondo cui esisterebbero «gli spazi per poter arrivare a una posizione comune» sul tema della competitività.
Un annuncio tanto più importante perché arriva all’indomani degli incontri che lo stesso Squinzi ha avuto sia con la leader della Cgil Camusso che, soprattutto, con il presidente del consiglio Monti. L’impressione è che Squinzi abbia ottenuto da palazzo Chigi il via libera alla reintroduzione della detassazione dei salari di produttività (già anticipata dal ministro Passera) che rappresenta una condizione essenziale per l’intesa.
Il mondo produttivo sarebbe dunque pronto a rispettare la scadenza indicata a inizio mese da Monti che, anche in vista di un pressing europeo alla luce di una possibile direttiva comunitaria in materia, ha sollecitato un accordo per tornare ad essere competitivi da poter avere in tasca al vertice europeo del 18 ottobre. A margine dell’assemblea di Confindustria Latina, Squinzi si è detto ottimista circa la possibilità di arrivare presto a un’intesa, anche se per il momento non si è ancora entrati nel vivo del confronto. «Sto vedendo tutti i leader dei sindacati e anche tutti i leader politici – ha spiegato Squinzi – abbiamo iniziato ma non siamo ancora entrati nel vivo-vivo, ma ritengo ci siano gli spazi per poter arrivare a una posizione comune».
Se per la Camusso il lavoro continua ma non c’è nessuna notizia, la Cisl è fiduciosa che nei tempi indicati dal governo si possa trovare un’intesa nel solco dell’applicazione dell’accordo del 28 giugno a partire dalla detassazione del salario di produttività e degli investimenti.
Se si è ancora in una fase che le parti definiscono “magmatica”, l’impressione è che proprio la stagione dei rinnovi contrattuali possa in qualche modo dare una mano. Il banco di prova potrebbe esserci già oggi in occasione della convocazione dei chimici che potrebbero firmare il rinnovo dopo una trattativa lampo. Contrariamente alla linea, riportata da Republic, di una Confindustria orientata a congelare le trattative per i rinnovi contrattuali, proprio Federchimica – di cui a lungo Squinzi è stato il presidente – potrebbe firmare a breve, se non addirittura oggi, con tutte e tre le organizzazioni sindacali il rinnovo del contratto in scadenza a fine anno. Fin dall’inizio si è deciso di puntare su una trattativa lampo per arrivare ad un rinnovo che incorpori le novità dell’accordo del 28 giugno 2011 a cominciare dal fatto di delegare al secondo livello tutte le materie relative alla gestione oltre alla disponibilità a rendere più elastica la contrattazione sugli orari.
Se dunque i chimici potrebbero fare da apripista, i tempi stretti sarebbero dettati non solo da scadenze europee ma anche e soprattutto da una recessione, certificata ormai dal