ROMA – Trascurata dai più, raccolta solo dal tg di Mentana, alle cinque più o meno di una sera arriva tramite agenzia di stampa la secca e indignata, furente e dolente dichiarazione di Paolo Zona. E chi è Paolo Zona? E’ il presidente di Federcongressi ed Eventi, organizzazione che il suo leader e responsabile schiera più o meno alle cinque di una sera d’estate a difesa strenua, convinta e pugnace del…farmaco “griffato”, sì insomma della medicina di marca. Federcongressi, senza dimenticare Eventi, contro il farmaco “generico” e a guardia e lode del farmaco di brand, insomma di marca. Si sono tutti ammalati a Federcongressi ed Eventi, c’è un’epidemia tra albergatori e organizzatori di congressi tale da indurre il loro “sindacato”, la loro organizzazione di categoria ad occuparsi in prima persona e con somma angoscia delle medicine in farmacia? Che c’entra Federcongressi e pure Eventi con come si vendono e quanto costano le medicine? C’entra, c’entra e per capire come seguire la traccia…dei soldi.
Di che si tratta lo spiega con estrema chiarezza, volontariamente e involontariamente, il testo ufficiale diramato da Paolo Zona tramite agenzia Ansa: “Siamo al drammatico e al grottesco…si infligge il colpo di grazia al comparto congressuale medico scientifico che è rimasto l’ultima risorsa a beneficio…”. E qui arriva il colpo di teatro, la rivelazione: Paolo Zona i puntini sospensivi non li mette, procede di un fiato: “a beneficio del turismo”. Come del “turismo”? Uno pensa che i congressi medico scientifici vadano a beneficio della ricerca, della salute, della diffusione di pratiche e ed esperienze, della diffusione e condivisione di tecniche e tecnologie…Se pensa così evidentemente pensa sbagliato. Federcongressi ed Eventi spiega e denuncia: “E’ turismo congressuale e lo vogliono ammazzare”. Conclude Paolo Zona: “Se volete uccidere il turismo con questa spending review…”. Quale spendin review? Quella sui farmaci che stronca i congressi e quindi il turismo.
La traccia dei soldi ci ha portato alla svolta, ci immette nella strada principale. Se il governo aiuta la vendita dei farmaci “generici”, allora si vendono meno farmaci “griffati”. Se si vendono meno farmaci di marca, quelli che il cittadino in farmacia paga in gran parte cash, le “marche”, cioè le aziende farmaceutiche, perdono interesse a pubblicizzare e a “lanciare” questi prodotti forniti di riconoscibile, e prescrivibile, brand. Fin qui…e allora come si arriva al turismo e ai congressi? Si arriva perché le industrie farmaceutiche che perdono interesse al lancio del prodotto non invitano più i medici a…congresso o turismo, fate voi. Come che sia, si apprende dalla voce genuina di Paolo Zona, la cui organizzazione quel giro di congressi organizza e legittimamente ci campa, che sono “turismo congressuale”. Convention in cui si lancia il prodotto e non simposi in cui ci si scambia studi e ricerche.
La traccia dei soldi ci dice che la resistenza al farmaco “generico” è questione di soldi, legittimi soldi, e per nulla di salute, inventata salute. Quei molti medici che sui giornali hanno coniato la sottilissima differenza pe