L'edizione di Firenze di Repubblica del 10 febbraio riferisce che il Presidente di Confindustria Toscana, Maurizio Bigazzi, ha scritto una lettera al presidente della regione in cui ha esplicitato la disponibilità delle imprese toscane di Confindustria ad effettuare la somministrazione del vaccino anti covid ai propri dipendenti e collaboratori, attraverso il medico competente e dentro i propri spazi aziendali, in locali riservati e resi idonei allo scopo.
L’iniziativa da intraprendere “naturalmente nelle fasi del piano vaccinale successive a quella attuale” che sta prevedendo la vaccinazione delle categorie più a rischio; sarebbe “una iniziativa realizzabile senza alcun costo per il sistema sanitario”, sottolinea Bigazzi e che, anzi, contribuirebbe ad abbreviare i tempi della campagna vaccinale.
Il tempo infatti è un fattore determinante per uscire dall’emergenza sanitaria ed economica. Accelerare al massimo la somministrazione diventa strategico anche per la ripresa economica toscana. Per alcuni settori chiave della nostra economia, lo sarà ancora di più; ad esempio per il farmaceutico (con i suoi informatori scientifici del farmaco), ma anche per la filiera dei dispositivi medici e per l’alimentare.
E sarà fondamentale anche per tutte quelle imprese che, per le limitazioni agli spostamenti imposti dalla pandemia, stanno incontrando non poche difficoltà nel garantire l’assistenza diretta all’estero sui loro prodotti e rischiano quindi di subire duri attacchi da parte dei competitor mondiali.