Press release
Roma, 23 marzo 2011
Si rende noto che in data 12 marzo 2011 le Associazioni nazionali di Informatori scientifici del farmaco, già denominate AIISF e FEDERISF, hanno ufficializzato l’adesione alla Federazione delle Associazioni degli Informatori Scientifici del Farmaco denominata “FEDERAISF”.
La delegazione attestante l’adesione era composta dai rispettivi presidenti nazionali, Patrizio Mondì e Lucio Golia, e dai componenti il direttivo nazionale di AIISF e FEDERISF, ovvero Giorgio Antolini, Riccardo Bevilacqua, Angelo Dazzi, Guido Nivellini, Vincenzo Carnì, Carmelo Carnovale, Mariagrazia Salerno.
Sono stati nominati Carmelo Carnovale alla carica di Presidente Nazionale FEDERAISF; Angelo Baruchello, Lucio Golia e Patrizio Mondì come Vice Presidenti; Riccardo Bevilacqua alla carica di Segretario Nazionale e Vincenzo Carnì alla carica di Tesoriere Nazionale.
La nascita di FEDERAISF offre a tutti gli isf italiani la possibilità di potere contare su un organismo che assomma le competenze maturate nelle associazioni precedenti, nell’ottica di una maggiore presenza territoriale e nazionale che ponga all’attenzione delle istituzioni, della politica, dei sindacati e delle imprese la necessità di riportare il servizio di informazione scientifica sui farmaci nell’alveo dove il legislatore lo ha da tempo inserito.
A nessuno infatti sfugge la pericolosa deriva verso cui si sta avviando il settore ed i numerosissimi licenziamenti di personale altamente qualificato operato soprattutto dalle imprese detentori delle maggiori quote di vendita nel “mercato” dei medicinali.
Essendo quindi FEDERAISF l’unico organismo strutturato, legalmente costituito e maggiormente rappresentativo degli isf in Italia, si ha fiducia che tutti i soggetti istituzionali, politici, sindacali ed imprenditoriali ne prendano atto e convergano verso relazioni positive e costruttive, nell’ottica della migliore informazione scientifica, per il corretto uso ed il conseguente contenimento dei consumi dei farmaci, l’ottimizzazione della salute degli ammalati, l’applicazione delle norme che regolano la materia, il mantenimento dei livelli occupazionali.
“Fare sistema” dovrebbe pertanto essere l’auspicio di ogni operatore del settore, giacché solo così, soprattutto nella consapevolezza che si opera finanziariamente nei confronti di un solo soggetto pagante (lo Stato), si potranno evitare ulteriori derive che potrebbero forse portare al collasso un settore che è in grado di offrire salute agli ammalati, occupazione per gli addetti, economia sanitaria e riduzione degli sprechi.
Consiglio di presidenza